sabato 8 novembre 2014

Stefano Bollani in Teatro Argentina

Nel 1999 uscì un album di Elio e le Storie Tese (Craccracricrecr) che, fra le varie perle, conteneva il brano "La bella canzone di una volta" con una particolare introduzione di... Johnny Dorelli. In realtà ascoltandola attentamente si capiva che si trattava di un imitatore. Incuriosito come sempre andai a cercare chi fosse e, in questo modo, lessi per la prima volta il nome di Stefano Bollani



Sono passati quindici anni e Lunedì (3 Novembre), nella bellissima cornice del Teatro Argentina, ho avuto il piacere per la prima volta di vedere e, soprattutto, ascoltare dal vivo il talento di Stefano Bollani. Non sono un fine esperto di musica jazz, ma Bollani, con raro talento, riesce a reinterpretare in chiave ludica e ironica questo genere rendendo più semplice e interessante l'ascolto anche a modesti ascoltatori come il sottoscritto. Questa sua caratteristica amplia sicuramente il suo pubblico, anche perché riesce a intrattenere la platea tra un brano e l'altro con un naturale umorismo. In oltre un'ora e mezza abbiamo potuto così ascoltare diverse riproposizioni di brani più o meno noti, come "Cheek to cheek" e "Non ci vo". Geniale la splendida rivisitazione di "Symbolum 77".
Tra l'altro è stato bello gustarsi dal vivo un suo classico: il medley a richiesta. Chiedendo direttamente al pubblico, Bollani si diverte a stilare una lista di 10 canzoni che poi miscela con la sua fantasia.

La parte ancora più nobile di tutta la serata era lo scopo benefico. Lo spettacolo era infatti organizzato dall'associazione Sunshine4Palestine che, grazie all'impegno di giovani talenti italiani e non, sta cercando di dare "luce" alla striscia di Gaza. Il gruppo cerca infatti di raccogliere fondi per l'installazione di pannelli fotovoltaici in una terra in cui normalmente la corrente elettrica funziona solo per poche ore al giorno.
Una serata veramente unica.  


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