mercoledì 11 maggio 2016

Elio e Le Storie Tese in Palalottomatica

Dopo quasi due anni dall'ultimo concerto, la distanza con Elio e le Storie Tese si riduce nuovamente ai minimi termini. Ho infatti avuto il piacere di assistere alla tappa romana del loro ultimo tour "Piccoli Energumeni".



Le aspettative erano tante e, come sempre, non sono rimasto deluso. Dopo aver trovato posto a due passi dal palco mi metto comodo in attesa del più bel concerto che abbia mai visto, ma solo perché mi sono perso tutti quelli dei Pink Floyd.



Già dall'allestimento del palco si intuisce che sarà molto più di un concerto. Si inizia infatti con un video che ci mostra un piccolo assaggio di quello che sarà il primo film documentario dedicato al simpatico complessino: Filmini.

Distratti dalle immagini quasi non ci accorgiamo dell'arrivo del gruppo sul palco. Si parte subito con un loro classico.


Bravi, l'avete capito dalla foto. Si parla di "Servi della gleba".

Elio presenta velocemente il gruppo, facendoci notare l'assenza di Rocco Tanica e, in sua sostituzione, la presenza di Vittorio "Carmelo" Cosma.
Si prosegue subito con una delle mie canzoni preferite: "Burattino senza fichi", seguita da una bella rivisitazione di "Mio cuggino" al cui interno la bravissima Paola Folli ci dimostra il suo talento, come se ce ne fosse ancora bisogno, con una particolare versione della sigla di "Heidi".


Neanche il tempo per rifiatare che si passa alla canzone successiva.



Esatto, avete capito anche questa solo guardando la foto. Siete fortissimi. Un'altra delle mie canzoni preferite: "Essere donna oggi". Tutte le esibizioni sono accompagnate dalle immagini dei tre mega schermi alle loro spalle che riproducono dei video in parte inediti. Dal mio posto quasi mi distraggono dalle canzoni, ma intuisco che per chi si trova nel terzo anello sono un'ottima trovata.

Dopo un inizio totalmente anni '90 si arriva ai giorni nostri; ci viene proposta una canzone tratta dal loro ultimo album, Figgatta de Blanc: "Ritmo sbilenco".

Si rimane nel terzo millennio con un must dei loro ultimi concerti: "Parco Sempione". Proprio durante questa esibizione mi accorgo che non è ancora apparso sul palco l'artista "a sè" Mangoni.

Nella canzone successiva vengo accontentato.


Si stava infatti preparando per un'intensa interpretazione di "Super Giovane".


Il concerto arriva alla prima svolta. Elio infatti ci annuncia che avremmo iniziato a ballare con le canzoni successive. Si parte subito forte con un'altra delle mie canzoni preferite: "El Pube". Sì lo so, ho tante canzoni preferite.

Poi a sorpresa il batterista svizzero Christian Meyer scende dal suo trono di piatti e conquista il centro del palco cacciando i suoi colleghi e rivelandoci la sua doppia vita.


Suonando una batteria elettronica ci trasporta nella sua "Discoteca Svizzera".


Oltre alla sorpresa musicale ci gustiamo anche un bellissimo balletto di Mangoni e il suo inaspettato corpo di ballo.


Il gruppo rientra e si continua a ballare con un altro must: "Pippero".


La parte dance continua alternando nuove e vecchie canzoni: "Vacanza alternativa", "Discomusic", "China disco bar" e "Born to be Abramo" dove Elio ci chiama all'appello facendoci alzare per ballare con Mangoni e le sue ballerine.

Finita la parte dance si passa al Rock. Ovviamente si inizia con "Il Rock and roll".


Come sempre il rock prende vita e si incarna in Elvis Mangoni.

Quando si parla di rock non possono mancare le classiche "John Holmes (una vita per il cinema)" e "Cassonetto differenziato". Nell'ultimo album il rock è ben rappresentato da "Il Rock della Tangenziale" e "Il primo giorno di scuola" che il gruppo ci ripropone con un Angus MYuongoni immortalato mentre ci delizia con le sue dolci movenze.


Si prosegue con un altra hit storica: "Uomini col borsello (ragazza che limoni sola)" per arrivare alla sorpresa parzialmente annunciata. Entra infatti il nuovo vincitore del concorso per sostituire Rocco Tanica. Si tratta del "giovanissimo" Sergio.

Si riparte da "Plafone" ed è subito pelle d'oca.

Il giovane Sergio si dimostra in gamba oltre che somigliantissimo a Rocco Tanica. Ci svela poi di avere un rapporto particolare con Carmelo con cui canta una particolare versione di "O mia bela madunina".

Si passa poi a "T.V.U.M.D.B." e al suo immancabile peperone.


Il giovane Sergio-Rocco ci regala una delle sue ultime creazioni: l'internazionale "She wants", accompagnato da un fantastico trio, allegro e pieno di brio.


Si ritorna di nuovo indietro nel tempo e riappare il più bel boschetto della storia musicale italiana: "Il vitello dai piedi di balsa" con "Il vitello dai piedi di balsa reprise".


Nell'ultimo concerto (speriamo di no) di Rocco Tanica non poteva mancare forse la sua canzone più famosa: "Shpalman".


E poi, all'improvviso, ci salutano spegnendo le luci del palco. Non tardano ad arrivare le urla del pubblico per un loro rientro. Ed effettivamente rientra qualcuno: Mangoni.


I suoi virtuosismi vocali danno il tempo alla band di riprendere fiato e tornare più carichi di prima, pronti ad un bellissimo... duetto. Elio e Rocco ci regalano infatti "Cara ti amo (risvolti psicologici fra giovani uomini e giovani donne)".


Rocco ci saluta commosso e si capisce che siamo in chiusura, anche se loro non se ne accorgono; infatti dopo quasi tre ore di concerto cantano e suonano come se fossero freschi e riposati la geniale "Complesso del primo maggio".



In questo concerto ricco di sorprese non poteva mancare il doppio saluto. A sorpresa infatti il complesso sparisce nuovamente dal palco per riapparire dopo pochi minuti e regalarci la buonanotte con la classica chiusura: "Tapparella".



Un concerto ricco ed entusiasmante con molte chicche che volutamente non vi ho voluto anticipare. Il consiglio ovviamente è quello di andare a guardarvi una delle prossime tappe del tour. Se le mie foto non vi sono bastate gustatevi anche queste.