venerdì 22 novembre 2013

Regali Cazzoni

Nel cazzeggiar felici, tipico del venerdì sera, ci si imbatte talvolta in bellissimi siti. Oggi mia moglie ha scoperto questo: DoxBox.

Vi consiglio vivamente un tour panoramico fra le decine di gadget suddivisi nelle varie categorie. Mi limito a mostrarvi queste tre perle:


Questo oggetto permette a giovani fidanzatini di evitare l'onicofagia e lo scaccolamento compulsivo. Tramite questo simpatico gadget sarà possibile decapitare impunemente decine di bambini antipatici. Chi dovesse decidere di acquistarne due, potrà divertirsi con dei bellissimi e caldissimi girotondi.



Se anche voi donne volete provare la bellissima sensazione di venire strangolati da un dipendente di Equitalia, questo è il vostro oggetto. Finalmente avrete al vostro fianco qualcuno che eviterà di sottolineare le vostre smagliature e sarà sempre pronto ad un morbido abbraccio. Il vostro amore durerà per sempre, finché infeltrimento non vi separi.


Siete stanchi di sacrificare la cultura per colpa di una banale cervicale? Non volete più fare brutta figura quando qualcuno sottolinea le vostre lacune? Questo è l'oggetto che fa per voi. Le ricerche nello spazio hanno permesso alla NASA la creazione di questo oggetto fondamentale per non diventare dei moderni Giacomo Leopardi, imbruttiti da sette minuti di lettura matta e disperata.

Se anche voi eravate indecisi su cosa regalare a Natale, ora non avrete più dubbi.

martedì 12 novembre 2013

Un sogno del KuTso

L'ultima notte, come raramente mi succede in questi ultimi mesi, ho dormito un sonno molto profondo. Uno di quei sonni che mi lascia dormire sullo stesso lato del braccio per sei ore consecutive, facendomi perdere l'uso delle dita.
Durante questi sonni così pesanti, sogno delle cose che ricordo poi molto bene al risveglio.
Oggi ho sognato questo.

Stavo andando in auto verso Cagliari (anche se né la strada né gli edifici mi ricordavano la città) con mio fratello Cesare, X e Y (due tizi antropomorfi che non mi ricordavano nessuno in particolare). Ad un certo punto mi accorgevo di essere in riserva, per fortuna eravamo quasi arrivati. Dopo aver parcheggiato, entravamo in un edificio moderno (ulteriore prova che la locazione di Cagliari fosse un po' a cazzo nel sogno) al cui interno, in una bellissima sala, stava per iniziare un torneo di Poker Texas Hold'em. Lì vedevo tanti volti a me noti: conoscenti, amici e colleghi di lavoro (tipico nei miei sogni). Giocavamo questo torneo fino ad un'ora imprecisata. Non ricordo se vincevo o perdevo, ma sicuramente rimanevamo fino a tardi. Decidevamo quindi di andare via (sempre io, Cesare, X e Y). Tornavamo all'auto e imboccavamo la strada del ritorno. Le stazioni di servizio però erano chiuse (nel sogno il "fai da te" non esisteva) e rimanevamo così, di lì a poco, senza benzina in un quartiere periferico della città.
In prossimità dell'alba, con le luci appena accennate, cercavamo aiuto. E come si cerca aiuto se non entrando in un edificio semi-abbandonato? La mia fantasia deve aver visto troppi film horror made in USA. 
Decidevamo di entrare in questo palazzo, all'apparenza deserto, dalle mura grigie, senza un quadro, senza un mobile, che ricordava una via di mezzo tra una casa popolare e un edificio di Duke Nukem 3D
Cosa avranno fatto secondo voi i quattro cogl... eroi del sogno? Hanno deciso ovviamente di addentrarsi nei vari piani del palazzo, tra l'altro sparpagliandosi. 
All'improvviso, un gruppo di scapestrati con un abbigliamento abbastanza ambiguo (una via di mezzo fra "gli altri" di Lost e dei debosciati di San Lorenzo), sentendosi minacciato dalla nostra presenza, spuntava fuori da non si sa bene dove. Alcuni entravano anche dalla strada. In pratica eravamo circondati (e divisi). 
Cosa può fare il mio alter ego onirico, noto per la destrezza di un bradipo ubriaco, in una situazione come questa? Scappare? No! Si butta nella mischia come in una Royal Rumble.
Dopo una serie convulsa di scaramucce con alcuni di questi loschi figuri, finivo in una piccola stanza con uno di questi bruti intento a tenere in mano due bottiglie di vetro, apparentemente vuote. 
Iniziavamo così a girare intorno l'uno intorno all'altro, come due tigri in fase di studio.
Ad un certo punto mi ritrovavo con le spalle alla finestra e il mio avversario, più vicino alla porta, spaccava le bottiglie sul pavimento, scappando dalla porta e chiudendomi dentro.
Rimasto sorpreso da quella mossa e indeciso sul da farsi, mi rendevo conto che dalle bottiglie si sprigionava una sorta di gas incolore e inodore, che iniziava a creare una strana reazione con il mio corpo.
Tentavo allora di uscire dall'unico pertugio: la finestra.
In pratica il gas stava paralizzando velocemente i miei muscoli, lasciandomi incastrato fra le ante in legno della finestra in perfetto equilibrio. 

La scena scattava in avanti nel tempo improvvisamente, facendomi vedere la situazione presumibilmente qualche ora dopo. Con un sole già alto, mi ritrovavo circondato da alcuni agenti di polizia, dall'aspetto ben poco sardo, che mostravano a mia moglie il corpo in equilibrio (mica mi avevano tolto da lì), dandomi per morto.
Disperazione!
Che fine abbiano fatto Cesare, X e Y il sogno non me lo dice, fatto sta che io stavo lì, come un baccalà in bilico.
Mia moglie, fra una lacrima e l'altra, notava però un mio impercettibile movimento dell'indice della mano destra (che colpo d'occhio!). 
Nonostante i medici ipotizzassero degli strani spasmi post mortem, lei credeva che io fossi vivo, e aveva ragione! Troppo forte, anche nel sogno, mia moglie.
In pratica mi trovavo in una completa immobilità (tranne l'indice della mano) ma sentivo e vedevo tutto. Tramite una serie di domande dicotomiche riuscivamo a stabilire una forma di dialogo.
Venivo trasferito a casa. L'effetto del gas immobilizzante sembrava non essere eterno. Riuscivo infatti dopo qualche tempo a muovere tutta la mano. 
Durante quella lunga convalescenza...

... suona la sveglia! La spengo, saluto mia moglie, mi riaddormento...

... Il sogno riprendeva mostrandomi ormai quasi completamente riabilitato, nella vita di tutti i giorni (a Roma però, non più Cagliari). In una mattina, mentre andavo al lavoro (a piedi) incontravo un vecchio conoscente, un certo Luca, lo salutavo ma lui non ricambiava.
La sera venivo a sapere che nel pomeriggio Luca aveva contattato mia moglie, chiedendole di rivederci una sera a cena.
Decidevamo così di invitare lui e il gruppo con cui suona da qualche anno.
Il sogno finiva così con me e mia moglie intenti a cenare con i Kutso!






sabato 9 novembre 2013

Lucca Comics & Games 2013

Finalmente, dopo anni di tentativi a vuoto, questo 2013 mi ha dato quel minimo di spirito d'iniziativa per organizzare un breve ma intenso viaggio verso il Lucca Comics & Games.



Vista la decisione dell'ultimo minuto, mi sono trovato costretto a prenotare un albergo a Firenze. In realtà la scelta è stata tattica in quanto avevamo, proprio dal capoluogo toscano, un passaggio in auto verso Lucca. 

Giovedì 31 Ottobre, nonostante un GRA in tema con Halloween (il traffico faceva veramente paura), subito dopo il lavoro io e la mia dolce metà ci siamo avventurati verso Firenze. L'hotel ci ha accolto benissimo offrendoci un comodo posto auto gratuito (pazienza fosse all'aperto); ottima cosa visto che a Firenze non esistono i parcheggi gratuiti.

Venerdì 1 Novembre, come d'accordo, la nostra coppia d'amici ci ha raccattato dall'albergo e ci ha portato verso Lucca. Dopo un parcheggio tattico ci siamo uniti alla fiumana di persone che iniziava ad invadere il centro storico. Presi i biglietti (oltre 100 metri di fila), ci siamo avventurati nel mega-padiglione ludico, in cui decine di stand ci offrivano giochi di ogni genere. La bramosia di comprare tutto era alta, ma il mio solito autocontrollo ha salvaguardato il portafogli. Se volete approfondire la varietà di stand e giochi proposti potete leggere questo post (cliccate qui).
L'unico acquisto è stato il bellissimo Galaxy Trucker, vecchio desiderio divenuto realtà visto l'ottimo prezzo. In tarda mattinata ci siamo accorti che la folla aumentava minuto dopo minuto e abbiamo deciso, dopo aver visitato tutti gli stand, di uscire e andare a cibarci prima del pomeriggio sonoro.

Fra le vie della città ovviamente eravamo circondati da cosplayers di ogni tipo: da quelli più semplici a quelli più sofisticati, da quelli più vintage ai più moderni. Un buon modo per rendersi conto di ignorare tantissimi manga e relativi cartoni animati. I miei preferiti sono stati questi.




Dopo un panino con la porchetta (non molto tipico di Lucca, ma utile a immagazzinare le calorie necessarie per sopravvivere a tutta la giornata) siamo tornati al palco, dove il nostro amico nel primo pomeriggio, insieme al gruppo degli Shin Bishoonen, ci ha deliziato le orecchie con un'ora e mezza di sigle dei cartoni animati.


Il gruppo si è divertito a proporre i loro brani preferiti, più o meno noti.


Molto divertente la sfida fra le due versione di Lady Oscar (per fortuna ha vinto la versione dei Cavalieri del Re!).


Molto toccante il momento in cui Lucca ha danzato sulle note "fisarmonicate" di Lupin III.



Alla fine del loro concerto ci siamo avventurati nell'area comics, al centro di Lucca, in cerca di un posto a sedere e di un albo speciale.



Alle 19:00 siamo ritornati di nuovo al palco, dove i I Raggi Fotonici & Friends hanno riproposto una carrellata di sigle in diretta su RadioAnimati.
Si sono così fuse le nuove sigle a quelle vecchie con le preziose collaborazioni di grandi interpreti del passato.
Claudio Maioli con la riproposizione della sempre stupenda sigla di Ken il Guerriero


Mauro Goldsand con le sigle di Carletto, il principe dei mostri


e la "prestigiosa" partecipazione di Alberto Tadini con le sigle di Atlas Ufo Robot



Alla fine del concerto, più imbucati che mai, abbiamo avuto l'onore di partecipare alla cena riservata ai musicisti. Le nostre gambe hanno gradito soprattutto la comoda sedia e, come capita in occasioni simili, la stanchezza si è fatta sentire subito. Dopo un pasto veloce e stupendi discorsi sulle sigle dei cartoni animati abbiamo affrontato il viaggio di ritorno verso Firenze. Il letto dell'albergo è stata la ciliegina sulla torta dopo questa splendida giornata.

Il mattino seguente, dopo una veloce passeggiata per il centro di Firenze, ci siamo regalati un ottimo pranzo alla Trattoria del Pennello!



Il rientro a casa è stato così più sopportabile!