sabato 30 giugno 2012

Di Nazionale ce n'è una sola

In questo periodo l'attenzione degli italiani è focalizzata su Euro2012, soprattutto ora che la nostra nazionale è arrivata in finale. 
In contemporanea però, a Las Vegas, si stanno giocando, come ogni giugno, i WSOP (i mondiali di Poker) dove tutti i migliori giocatori si stanno sfidando in 61 eventi dedicati alle molteplici varianti di questo splendido gioco.



In uno di questi eventi (#44), il giovane ventitreenne di Genova, Rocco Palumbo, è riuscito a dominare 2948  avversari e arrivare primo! 
Grande gioia per tutti gli italiani presenti a Las Vegas, tant'è che durante la premiazione l'inno d'Italia è stato cantato a squarciagola e squarciaorecchie, vista la scarsa propensione al canto dei pokeristi presenti. Qui il video registrato da Flavio Ferrari Zumbini.

Ovviamente, nonostante i grandi successi degli ultimi anni, di Poker se ne parla ancora poco, ma è cosa normale: in Italia oltre al calcio gli altri sport sono visti da pochi, troppo pochi. Infatti, mentre guardavo il video della premiazione di Rocco durante la pausa pranzo in ufficio, alcuni colleghi nelle vicinanze sentendo l'inno hanno pensato immediatamente a qualche video relativo alla vittoria della nazionale di calcio contro l'Inghilterra. Non è minimamente balenata l'idea che quell'inno poteva esser stato cantato per qualche altro sport.


giovedì 21 giugno 2012

Qual è il tuo Film preferito?

Se vi chiedessero: "Qual è il tuo Film preferito?" sareste in grado di dare una risposta ponderata ed effettivamente vera?
Io sono un tipo molto pignolo e preciso nelle riposte. Per quanto mi riguarda una risposta data a cazzo non è una risposta valida. Per questo motivo mi sono trovato spesso in difficoltà quando mi veniva posta questa domanda.



Non sono sicuramente un cinefilo degno di tale nome, però so apprezzare un grande film e sicuramente non ne ho visti pochi. E ogni volta che ne vedo uno bello non saprei dire se è più o meno bello di un altro.
Il giudizio viene anche influenzato da come, quando e dove il film in questione viene visto. Magari lo si lega al ricordo di un momento particolare. Ad esempio "The Truman Show" per me è un film eccezionale perché eccezionale, oltre al film, fu la giornata in cui lo vidi.
Qualche anno addietro, quando avevo molto più tempo libero, iniziai a vedermi le filmografie di alcuni registi. Mi innamorai così di Kubrick e Lynch: "Arancia Meccanica" e "Mullholland Drive" sono i loro film che più mi hanno colpito. Ma sarei in grossa difficoltà nel preferire uno piuttosto che l'altro. Non c'è un algoritmo che può calcolare il miglior film. Tutto, come sempre, dipende dai punti di vista.


Sono però arrivato a prendere una decisione, così come ho fatto nella musica, scegliendo un film. Il Film!
Per scegliere il MIO film preferito mi sono basato su alcuni parametri:
- Numero di volte visto (più di 10)
- Numero di volte in cui lo rivedrei (tendente all'infinito)
- Numero di ricordi legati al film
- Quantità di scene citate a memoria con gli amici

E, grazie a questa complessa lista di parametri, sono arrivato alla mia scelta:





domenica 17 giugno 2012

Umberto Eco

Da tempo volevo dedicare un post ai romanzi di Umberto Eco. Riassumere le sue opere e il suo genio in un unico post però mi ha sempre intimidito. Inoltre la sua fama, a ormai 80 anni, non ha bisogno di essere ulteriormente pubblicizzata da un blog semi-demenziale come il mio, anzi, potrei quasi infangarne l'immagine parlandone bene. Ci provo comunque.



Umberto Eco è uno dei più affascinanti scrittori di cui io abbia mai letto qualcosa. Ciò che lo rende il mio autore preferito è il background culturale e il grande impegno nella cura dei particolari che dedica ai suoi scritti.
Da "Il Nome della Rosa" a "Il Cimitero di Praga" ogni sua opera è intrisa di storia, rivisitazioni storiche e cultura. Ambientati in epoche diverse, dal Medioevo ai giorni nostri, le sue opere sono dei veri e propri trattati di storia in cui si ritrovano i suoi protagonisti. Forse proprio questo rende la lettura in parte complessa e poco scorrevole. 
Fin da bambino ho sentito la tipica frase: "Eco o lo si odia o lo si ama". Effettivamente non si può commentare un romanzo di Eco con aggettivi banali. Apprezzo di più chi mi dice che lo ritiene "pesante" e che non ama romanzi complessi rispetto a chi chi lo reputa un autore pieno di sé, pronto a sfoggiare la sua cultura in ogni pagina. 
La vera differenza fra un romanzo di Eco e quello di altri autori storici è enorme: Eco inserisce una storia inventata in un'epoca storica, gli altri inseriscono un po' storia nei loro romanzi. Questo ovviamente non significa che lui sia meglio degli altri, ma sicuramente riamane meno commerciale e più raffinato nella sua scrittura.

A chiunque stia leggendo questo post non avendo mai letto un suo romanzo consiglio di iniziare da "Baudolino". Questo romanzo è a mio parere quello relativamente più semplice e scorrevole. Ambientato nel periodo a cavallo tra il 1300 e il 1400, il libro racconta la storia di Baudolino, dalla sua infanzia alla sua vecchiaia, e di tutte le sue avventure. Ovviamente anche Baudolino è inserito in un'epoca storica ben definita: da Federico I (Barbarossa) ai Templari passando per la leggenda del regno del Prete Gianni.

Il libro che consiglio di evitare, soprattutto se è il primo di Eco che vi capita fra le mani, è "L'isola del giorno prima". 
Questo romanzo è di sicuro il più ricco di filosofia e psicologia e le vicende narrate sono spesso statiche, quasi noiose per chi è abituato ai moderni thriller. Il protagonista è un naufrago che si ritrova nella strana situazione di essere bloccato in una "nave deserta" nei pressi delle isole Salomone. Fra i flash-back che riportano al passato del protagonista e i tentativi di salvarsi dalla nave, il romanzo si snoda spesso in riflessioni filosofiche e psicologiche dettate dalla mente sempre più disturbata del protagonista e resoconti marinari ricchi di dettagli non banali. A mio parere il suo romanzo meno riuscito.

Completamente diversa la mia opinione su "Il pendolo di Foucault": un romanzo a dir poco geniale. Uno dei pochi ambientato nei giorni nostri ma in cui si parla spesso di Medioevo. Eco, attraverso i protagonisti di questo romanzo, descrive infatti le assurdità di molte società segrete (dai templari ai cabalisti) che sono nate dal Medioevo a oggi, vittime della continua ricerca di disegni prestabiliti e complotti. Il romanzo, particolarmente attuale, sbeffeggia involontariamente tantissimi autori e romanzieri nati successivamente. Il più colpito è il noto Dan Brown che Umberto Eco ha così definito: "Dan Brown è uno dei personaggi del mio romanzo Il pendolo di Foucault, in cui si parla di gente che incomincia a credere nel ciarpame occultista... ...Dan Brown è una delle mie creature."
Se qualcuno ha lo stomaco più forte e vuole iniziare a interessarsi a Eco partendo da questo romanzo avrà tutta la mia stima. 

Sicuramente "Il nome della rosa" rimane uno dei suoi migliori romanzi, nonché il più famoso, l'unico da cui è stato tratto un film finora. 
Un giallo deduttivo ambientato nel Medioevo in cui i suoi protagonisti riprendono molto da vicino Sherlock Holmes e il suo compare Watson, ma più in generale tutti i progenitori della scienza deduttiva, sicuramente ben poco sfruttata nel periodo in cui è ambientato il romanzo.
La vicenda è ambientata all'interno di un monastero benedettino in cui una serie di misteriosi morti avvolge di paura e tensione la normale vita dei frati che lo popolano. I protagonisti dopo una lunga serie di colpi di scena riusciranno, nei sette giorni in cui si svolge la storia, a scoprire in un finale infuocato l'incredibile autore degli omicidi e il suo movente.
La sua similitudine a romanzi più commerciali non lo rende il mio preferito, ma è di sicuro un romanzo che consiglio a tutti.

"La misteriosa fiamma della regina Loana" è sicuramente il suo romanzo più particolare. Romanzo illustrato suddiviso in tre parti ben distinte. La storia si snoda attraverso la mente del protagonista: dalla confusione, alla ricerca, per arrivare infine alla totale fantasia. La storia infatti è incentrata sulla perdita della memoria del protagonista che lo porta a mischiare tutti le nozioni apprese durante gli studi. La seconda parte è così un inseguimento dei propri ricordi attraverso i propri libri, diari, dischi e quaderni che lo riportano nel periodo fascista in cui è cresciuto, fino ad arrivare al suo passato più recente. Insieme a Baudolino è uno dei romanzi più semplici da leggere, soprattutto nella sua prima parte, dove spesso la confusione del protagonista regala scene di involontaria ironia.

L'ultimo libro: "Il Cimitero di Praga", ci regala un vero e proprio romanzo storico ambientato nel XIX secolo in cui, a parte il  protagonista, tutti i personaggi sono realmente esistiti. La carriera di falsario del protagonista gli permetterà infatti di far parte di numerose vicende misteriose tipiche di quell'epoca ricca di sotterfugi, attentati e rivoluzioni.
La totale e fedele rievocazione di fatti realmente accaduti è forse il freno a una narrazione scorrevole. Il romanzo stenta così a catturare totalmente il lettore rendendo non facile la lettura.

Sono ben conscio che Umberto Eco è molto più di un semplice romanziere: i suoi esercizi di stile, i suoi saggi di semiotica e filosofia e i suoi articoli sono di quantità enormemente superiore ai suoi romanzi anche se, nonostante tutto, molti ricordano solamente il famoso articolo: "Fenomenologia di Mike Bongiorno".





domenica 10 giugno 2012

Sogni Lucidi

Come molti amici e conoscenti sanno, una delle cose che io amo più fare è: DORMIRE!



In tanti mi hanno sempre accusato, soprattutto nel periodo scolastico, di dormire troppo e sprecare il mio tempo, alcuni addirittura dicevano che sprecavo la mia vita.
Prima di iniziare a lavorare riuscivo tranquillamente a dormire più di 10 ore consecutive e ciò che spesso rendeva piacevole il mio dormire erano i sogni che riuscivo a fare e, soprattutto, il poterli ricordare da sveglio. Per me dormire è stato spesso un modo per godermi bellissimi film di cui io spesso ero il protagonista.
Ma la cosa che rendeva ancora più speciale il mio dormire era la capacità di riuscire ad estraniarmi dal sogno stesso e prenderne coscienza. Solo recentemente ho scoperto che questo mi rendeva un Onironauta

Personalmente riuscivo a vivere i cosiddetti Sogni Lucidi nella fase finale del mio sonno, verso la nona decima ora (almeno al terzo ciclo di fase R.E.M.). Nella maggior parte dei casi mi fermavo al livello "Pre Lucido" in cui ci si rende conto di vivere un sogno, ma senza poterlo controllare. Ci si rende conto di vedere un film creato dalla propria fantasia e già questo non è poco. Io spesso mi divertivo a commentare ciò che il sogno mi mostrava, visto che i miei sogni sono veri e propri film in cui spesso si mischiano colleghi, amici, ex compagni di scuola e professori nelle vicende più assurde.



Ma i sogni migliori erano quelli in cui riuscivo ad arrivare almeno al livello "Sogno Lucido": non ero più solo un semplice spettatore, ma un vero protagonista del film! Riuscivo infatti a far compiere ad uno o più personaggi del sogno (quasi sempre il mio alter ego onirico) ciò che volevo. Vivevo in pratica un gioco di ruolo in cui ero allo stesso tempo giocatore cosciente e master nel subconscio. 

Un'esperienza che sempre più di rado mi capita, dato che anche nei week end non riesco più a dormire come un tempo.  
Un'esperienza che auguro a chiunque non l'abbia mai provata. 
Un'esperienza che sicuramente non ritengo tempo sprecato.

domenica 3 giugno 2012

Il Medioevo va sempre di moda

Non sono mai stato una cima in Storia, ma ho sempre avuto l'impressione che fosse una grande fregatura.
Quei libri ricchi di date, nomi e luoghi ci hanno sempre illuso che l'uomo si fosse evoluto nei millenni. Nella mia ignoranza mi pare che l'unica cosa che sia cambiata sono le etichette dei vari personaggi che vivono in questa terra, per il resto siamo rimasti mentalmente fermi al Medioevo. 



Difficile trovare valvassori di questi tempi, ma il sistema gerarchico del feudalesimo è rimasto tale e quale al sistema piramidale che regna ancora adesso. I nobili e il clero sono sempre lì che ci guardano dall'alto in basso, i governanti fanno finta di governarci e si prendono pure la briga di festeggiare mentre la plebe lotta per avere una casa.



Ci si ritiene evoluti perché usiamo lo smartphone, abbiamo le auto sempre più ricche di optional e navighiamo nei siti di tutto il mondo con computer potentissimi, ma dal terzo millennio mi aspettavo qualcosina di più. 
Innanzi tutto un sistema economico diverso, più simile al Venus Project, con l'abbandono della moneta per un'economia basata sulle risorse e sulla loro equa distribuzione, ma alla fine rimaniamo ancora vittime di un indottrinamento che ci porta a vivere legati ancora oggi al concetto di moneta come unica soluzione. 



Il popolo occidentale si sente evoluto perché illuso di vivere in una democrazia. Ancora troppe persone non si sono rese conto che a comandare alla fine sono sempre gli stessi. 
Il popolo occidentale si sente evoluto ma ancora continua a pagare cartomanti, astrologi, guaritori o semplicemente qualcuno che lo stia ad ascoltare. 
Il popolo occidentale si sente evoluto ma in realtà è sempre più ignorante, plagiabile, pigro mentalmente e pronto a delegare le proprie idee al santone che gli sta più simpatico.
Il popolo occidentale si sente evoluto ma in realtà è un gregge di pecore, dove ognuno cammina compatto con il gruppo, per non sfigurare, per non diventare la pecora nera.

Ci si ritiene superiori perché più ricchi dei popoli del terzo mondo mentre non ci si rende conto che siamo più poveri dentro. 
Se l'evoluzione sta nell'illusione di essere liberi, preferisco il Medioevo dove si era consci del proprio rango, del proprio valore e, soprattutto, di non essere liberi.