martedì 16 febbraio 2016

Lifewalk

Nell'autunno del 2007 mi trasferii a Roma per lavoro. Non conoscevo nessuno, a parte la mia attuale moglie. Le mie prime conoscenze furono i miei colleghi. Ho così iniziato a frequentarli anche aldilà delle ore di lavoro creando dei bei rapporti con molti di loro. Negli ultimi due anni ho avuto la fortuna di ampliare enormemente il ventaglio di amicizie anche al di fuori dal contesto lavorativo. 
Tra le numerose persone che ho avuto il piacere di conoscere c'è Luca Mazzillo. Nonostante tante siano le differenze fra me e lui, ci uniscono alcune passioni comuni. Una di queste è la passione per la musica e, in particolar modo, per il pianoforte. 
Sabato 13 Febbraio ho avuto l'onore di partecipare ad un House Concert in cui ha presentato il suo primo album di pianoforte solo costituito da inediti composti e suonati da lui.
Il racconto che ha accompagnato i vari brani mi ha permesso di scoprire un lato della vita di Luca a me del tutto ignoto e mi ha fatto riflettere su come la vita di ognuno di noi possa evolversi e ritornare ciclicamente sulle proprie passioni.
Mentre nella mia adolescenza ci sono stati romanzi gialli, televisione e giochi da tavolo con gli amici, Luca, alla fine degli anni '80, quando Tim Berners-Lee stava per proporre un progetto sul WWW, iniziò a comporre alcuni suoi pezzi originali.  
E se qualcuno ha il suo romanzo nel cassetto, lui aveva i suoi spartiti. E nel cassetto sono rimasti per tanti lustri fino a quando Luca non è andato al cinema per guardare Intouchables. Ascoltando il brano Fly, di Ludovico Einaudi, quella fiamma, mai sopita, è divampata nuovamente, portandolo in pochi anni a realizzare la sua opera prima: Lifewalk.



Un percorso di tredici brani, sapientemente raccolti fra i tanti realizzati da lui e alcuni dei suoi amici, che ci accompagna in una girandola di emozioni e momenti della sua vita. Momenti della sua vita trasformati in musica. Un modo diverso per conoscere una persona e immaginare i suoi pensieri.
In questi giorni approfitto così della disponibilità su Spotify per ascoltarlo e rilassarmi fra le mie solite sinapsi algoritmiche.