sabato 12 ottobre 2013

ZeroCalcare

Qualche tempo fa, in quella meravigliosa centrifuga di Facebook, apparve magicamente nella mia home il link ad un blog a me ignoto: ZeroCalcare (se clicchi per magia ti si apre il suo blog, non è colorato a caso).
Così come in casi simili, mi sono divertito a spulciare i suoi post, dai più vecchi ai più recenti, scoprendo e ammirando allo stesso tempo un genio contemporaneo del fumetto.
ZeroCalcare, come Ellery Queen, è sia lo pseudonimo dell'autore che il nome del protagonista delle storie. Nelle vignette possiamo scoprire le sue (dis)avventure nella vita contemporanea di una Roma molto italiana, nei suoi difetti e nei suoi pregi. Uno spaccato ironico (esilarante in molti casi) di un figlio degli anni '80, cresciuto fra Cavalieri dello Zodiaco e Mammuth (come ricorda anche Wikipedia nella pagina di Rebibbia, "...Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce un esemplare di Mammuth. Questo fatto è citato anche nel fumetto "La profezia dell'armadillo" del fumettista italiano, originario di Rebibbia, Zerocalcare...").
ZeroCalcare non è un figo, un figlio di papà o del consumismo, ma un ragazzo semplice che cerca di affrontare la vita facendo ciò che gli riesce meglio: disegnare.
Grazie al generoso regalo di mia moglie, ho avuto la possibilità di leggere le sue due prime opere in versione cartacea.


Una peculiarità del suo raccontare la vita è il rappresentare le sue emozioni in forma animalesca, dall'armadillo al polpo, o di cartone animato, come nel caso del saggio David Gnomo. Una versione fumettistica del telefilm "Ma che ti passa per la testa".
I due libri, come i suoi post, raccontano le tipiche esperienze infantili-adolescenziali che hanno segnato ognuno di noi. Quasi tutte le situazioni raffigurate, tipiche della vita scolastica e post-scolastica, ci hanno visto protagonisti o quanto meno spettatori. Ognuno di noi ha avuto a che fare con bulli,  secchioni, ricconi e disadattati. ZeroCalcare racconta però tutto ciò con sagacia, originalità e una grossa dose di autoironia.

Mi ha fatto riflettere come l'autore sia riuscito, a piccoli passi, ad arrivare ad una popolarità più che meritata, soprattutto grazie ad internet. Le sue storie attraggono la mia generazione perché esprimono le stesse paure, timidezze e difficoltà provate da molti di noi a cavallo di queste ultime decadi. ZeroCalcare ci ricorda quanto le persone siano molto simili, nonostante aspetto ed estrazione sociale diversi; ci ricorda come il talento e la capacità non vestano per forza di marca. Potremmo ogni giorno, in metropolitana, alla mensa o al pub sotto casa, aver di fianco un genio ed etichettarlo come uno qualunque solo perché non ha ancora trovato il mezzo per esprimere il suo talento.
ZeroCalcare lo fa con i fumetti e lo fa "fottutamente" bene.