domenica 8 novembre 2015

2015 motivi per non scrivere un post

Da tanti mesi non aprivo più questo editor in cui da qualche anno mi divertivo a cercare una via di fuga dai troppi i pensieri. 
Può capitare infatti che quel vortice di idee che riempe le tue giornate vada ad intasare le sinapsi e di conseguenza il motore della fantasia si blocchi. Eventi di ogni tipo hanno infatti segnato questo 2015. Nessun meteorite o guerra nucleare, si tratta solo di cose che capitano a molti. Non mi sento un martire della vita, anzi, ancora oggi mi sento un privilegiato; l'unica sventura è il ritrovarsi accumulati in pochi mesi un prontuario di ciò che più di negativo può regalarti la vita. La cosa tragica è che nulla è capitato a me, ma a persone che mi stavano più o meno vicine. 
D'un tratto ci si trova circondati dalla tristezza e per uno che ha fatto del "riso" un suo stile di vita è come se dopo tanti giri di giostra si smetta improvvisamente di girare e si guardi in faccia la realtà in maniera meno sfuocata.
Per fortuna la mia famiglia mi ha cresciuto con una forte corazza e trarrò qualcosa di positivo anche da quest anno, in fondo, come cantano Elio e Le Storie Tese: 

La tristezza vien vissuta come un valore negativo, 
Mentre invece va vissuta come un valore positivo. 
Non commettete l'errore di denigrare la tristezza. 



venerdì 1 maggio 2015

Samba

Avere un cinema letteralmente a due passi da casa ci permette almeno una volta a settimana di accomodarci nelle sue poltrone. Di conseguenza, a volte, scegliamo di vedere film poco pubblicizzati ma che ci incuriosiscono. Nei giorni scorsi ho infatti proposto ad Antonella di vedere Samba, un film a lei del tutto ignoto. Ammetto che la decisione è arrivata per inerzia, visto che gli autori e registi, nonché l'attore protagonista, sono gli stessi di Quasi Amici (Intouchables). Ero sicuro che non saremmo rimasti delusi.


Così è stato. Gli sceneggiatori di questa commedia agrodolce riescono a farci immergere nel difficile percorso che gli extracomunitari affrontano per cercare una vita migliore in Europa. Il film è ambientato a Parigi, ma le notizie di cronaca delle ultime settimane ci fanno intuire come la situazione sia simile in tutte le altre grandi città del continente, comprese quelle italiane. 
La storia del protagonista, Samba Cissé, ci mostra l'assurdità di un mondo fatto di regole a volte insensate che obbligano persone oneste ad una lotta contro la burocrazia per la banale sopravvivenza in una nazione diversa da quella in cui sono nate. Ragazzi che fuggono dalla povertà o dalle guerre civili che devastano le loro nazioni per migrare in posti migliori. Persone oneste che cercano semplicemente un lavoro con cui potersi inserire nel contesto della loro nuova città, ma vengono incanalate in un tunnel di assurda e cinica ghettizzazione. 

La gestione di questi flussi non è sicuramente banale, ma ciò che colpisce, sia nel film che nell'atteggiamento reale di molti italiani, è l'incapacità di comprendere che i migranti che arrivano dagli altri continenti non sono molto diversi dai "cervelli in fuga" che scappano dall'Italia per cercare un posto migliore in Europa o negli Stati Uniti. 
La naturalità con cui gli italiani si sono sempre spostati nel mondo non è accettata quando sono gli altri a comportarsi esattamente allo stesso modo.
La strada per abbattere i confini che separano le nazioni è ancora lunga e difficile, soprattutto fin quando non si abbatteranno i confini mentali che ci rinchiudono in un mondo che non va aldilà del proprio smartphone. 


domenica 26 aprile 2015

Modena Play

Sabato 11 e Domenica 12 Aprile si è svolta a Modena la settima edizione di Play-Modena: probabilmente la più grande manifestazione italiana dedicata ai giochi da tavolo!


In compagnia di Antonella (mia moglie) e di una coppia di amici, sabato mattina partiamo da Roma in auto verso Modena. Fra una chiacchiera e l'altra, verso le 13:30, siamo già dentro la fiera. Tre padiglioni (e mezzo) ospitano gli stand delle diverse case editrici suddivise in aree tematiche. Il padiglione più ampio (quello parzialmente ripreso dalla foto sopra) è completamente incentrato sui giochi da tavolo. Negli altri due si possono trovare giochi per famiglie, per bambini, giochi astratti, miniature e ricostruzioni storiche.
Dopo un tour esplorativo e uno spuntino veloce proviamo a sederci ad un tavolo per la dimostrazione di qualche gioco. 
L'enorme numero dei partecipanti (quest'anno, nei due giorni sono stati superati i trentamila ingressi) non rende facile trovare un tavolo per quattro persone, soprattutto per i giochi usciti di recente.

I titoli che voglio provare non sono tanti, uno è Imperial Settler ("Coloni Imperiali" nell'edizione italiana). Per fortuna troviamo quasi subito spazio in uno dei tavoli ad esso dedicati.
Il gioco, dalla grafica accattivante, è un card-game che ricorda molto da vicino altri titoli dello stesso genere e, per questo, lascia un po' delusi i compagni al tavolo. Personalmente mi è piaciuto: ottima grafica, regolamento semplice e durata limitata. Un gioco non banale, con una buona profondità. Lo rigiocherei volentieri.

Un altro gioco, molto famoso, che vogliamo provare è Camel (C)Up. L'unico tavolo in cui lo vediamo è sempre occupato, con tanto di fila. Il premio come "Gioco dell'anno per famiglie" del 2014 l'ha sicuramente reso uno dei titoli più noti e per questo più attraenti. 

Proviamo ad avventurarci nello stand dell'Asterion (il migliore, per professionalità e organizzazione) in cui troviamo un tavolo libero per provare Concept. Questo party game per scimmie ammaestrate (come ho simpaticamente deciso di soprannominarlo) aveva già catturato la mia attenzione nei mesi passati. I giocatori sono messi alla prova nel tentativo di indovinare la parola che la "coppia" di turno sceglie in una scheda pescata a caso. La particolarità sta proprio negli indizi che la coppia può dare. Si devono infatti piazzare delle pedine sulla plancia in cui sono mostrati i "concetti" (Uomo-Oggetto, Grande-Piccolo, Flora-Fauna, ecc) cercando di far sì che qualcuno indovini. Un gioco molto adatto ai neofiti e ai gruppi numerosi.

Chiudiamo la serata con due titoli meno noti: L'isola proibita e Seven Seas. Il primo è un semplice cooperativo ambientato in un'isola che sta affondando. Con abile maestria e coesione i giocatori devono coordinarsi per portare in salvo i 4 artefatti e scappare incolumi. Non sono un grande amante dei cooperativi, li trovo tutti molto simili. Questo tra l'altro, ricorda molto Pandemic, dello stesso autore. 
Differente l'opinione su Seven Seas: un gioco di carte ambientato nel mondo dei pirati che vede i giocatori affrontarsi in una sfida nella composizione delle proprie ciurme. L'alta interazione (ci si può rubare/scambiare le carte ciurma) e la corsa contro il tempo (il primo che raggiunge o supera i 20 punti chiude la partita) lo rendono un gioco molto adatto ai miei gusti.

Alle 20:00 si conclude la prima giornata della fiera e, dopo il breve tragitto verso l'albergo, un'ottima cena e una bella dormita, ci ritroviamo la mattina della domenica pronti ad una nuova giornata ludica.

Approfittando delle "poche" persone di inizio giornata, ci avventuriamo nuovamente tra i tavoli dell'Asterion nel vano tentativo di provare Elysium, uno dei giochi che più mi hanno consigliato. A quanto pare non l'hanno consigliato solo a me, visto che i due tavoli ad esso dedicati sono sempre pieni. Troviamo sfogo in un piccolo tavolo nelle vicinanze in cui una simpatica ragazza ci cattura per una veloce partita a Jungle Speed. Nonostante non sia una novità degli ultimi tempi, non avevamo mai provato questo simpatico gioco di velocità e colpo d'occhio. 

Il colpo d'occhio è stato importante anche nel notare che, appena finita la sfida a Jungle Speed, si è liberato un tavolo vicino che ospita un altro dei giochi che volevo provare: Lord of Xidit. Ambientato nel mondo fantasy di Seasons, questo gioco molto colorato e simpatico ne cambia completamente le dinamiche. Non si tratta infatti, come Seasons, di un gioco di carte ma di un'avventura all'interno di una mappa (la terra di Xidit appunto) in cui dobbiamo pianificare le mosse che il nostro eroe dovrà fare (spostarsi, arruolare personaggi e combattere coi mostri). L'interazione nascosta e l'ottima componentistica ne fanno un gioco molto bello che è piaciuto a tutti e quattro.

Ci spostiamo per un ennesimo tour fra i vari stand. Tanti i giochi e le iniziative. Molti i rivenditori. Poche le offerte per acquistare i giochi. Una di queste riguarda una serie di piccoli giochi, tra cui Nosferatu: un gioco provato in una delle GobCon di cui vi ho parlato. Lo acquisto al volo prima che finisca la scorta. 

Poco coraggiosi, evitiamo di provare uno dei giochi che più mi incuriosisce: "Wir Sind das Volk": una sfida "uno contro uno" (come il mio amatissimo Twilight Struggle) che ci avrebbe obbligato a giocarlo a coppie. Un titolo che entra comunque nella mia personale wish list.

Passeggiando fra gli stand vediamo un Pitch-Car inutilizzato e, scoprendo che la nostra coppia di amici non l'ha mai provato, decidiamo di avventurarci in una veloce partita a colpi di indice. 

Ci appropinquiamo poi al padiglione dei giochi astratti e, anche lì, scopriamo che i nostri compagni di avventura non hanno mai provato Othello. Decidiamo allora di sederci per una veloce partita che ci fa da aperitivo per il pranzo.

Nel primo pomeriggio Antonella ci sprona a provare Spyfall, la cui recensione l'aveva incuriosita; purtroppo è già occupato. Decidiamo di non allontanarci troppo e proviamo, a pochi tavoli di distanza, Kaleidos: un gioco per bambini che cattura facilmente anche gli adulti. Un titolo simpatico che mi ha ricordato un Saltinmente con le immagini.

Il tavolo di Spyfall, per la gioia di Antonella, si libera e ne approfittiamo per provare questo titolo originale e simpatico. Stranamente piace molto a me e poco agli altri. L'idea di giocare attraverso domande e risposte, nel tentativo di scovare chi fra i giocatori è la spia, è molto semplice e simpatica. Chi ama calarsi in un veloce gioco di ruolo può trovare molta soddisfazione in questo titolo. 

Tentiamo di nuovo inutilmente ad infilarci nel tavolo di Camel (C)Up, ma la ressa in attesa per provarlo non accenna a diminuire. Ci allontaniamo allora per fare nuovi acquisti (Antonella trova a buon prezzo una copia di Goa) e vedere l'esito di una piccola lotteria a cui abbiamo partecipato (ovviamente non vinciamo niente). Lì vicino però si libera un tavolo per un piccolo gioco: Radio Londra. Il titolo a noi del tutto ignoto si scopre essere un simpatico gioco che ricorda DiXit. Anche qua bisogna cercare con una frase di far indovinare delle carte pescate a caso dal mazzo, ma le dinamiche di punteggio sono lievemente diverse. Il gioco piace, tant'è che i nostri amici ne comprano una copia. 

Decidiamo di presidiare il tavolo di Came (C)Up finché non si libera e concludere così il pomeriggio. Mentre rimaniamo in attesa del nostro turno, i nostri amici si allontanano per acquistare Concept. Nel frattempo altre persone si avvicinano per chiederci (vedendoci solo in due) se possono giocare a Camel (C)Up con noi. 
Alla fine ci ritroviamo in dieci persone sedute al tavolo (due coppie si fondono in un unico giocatore) e così proviamo (finalmente!) questo titolo col massimo numero di partecipanti consentito: otto. 
Il gioco è molto bello: facile da capire e da giocare. I cammelli corrono attorno alla piramide e i giocatori devono essere bravi a scommettere su di loro. La durata è brevissima (meno di trenta minuti, a prescindere dal numero dei partecipanti) e il divertimento è tanto. Decido infatti di comprarne una copia. 

Chiudiamo il pomeriggio con una sfida a La Boca: un gioco in cui ci si diverte a comporre, nel minor tempo possibile, degli edifici i cui prospetti devono corrispondere a quelli raffigurati su una carta scelta a caso. 

La nostra avventura al Modena Play si chiude così, stanchi ma felici per una due giorni bella e ricca di novità.

Ah, dimenticavo: le tigelle sono buonissime!











venerdì 24 aprile 2015

Riflessi

Rientro a casa dopo le classiche otto ore lavorative di ogni giorno; riesco a prendere la metropolitana al volo. Mi infilo a fatica fra le due file di posti a sedere che separano le due porte del vagone. Ormai è sera. Buio nel cielo come nei pensieri di chi si incontra nella solita metropolitana sempre troppo piena.
Mi ritrovo così ad osservare i volti riflessi dal vetro situato sopra i sedili. La calca fa sì che i volti non siano pochi. 

Al mio fianco una donna di mezz'età guarda oltre il vetro. I suoi boccoli biondi sono lo scudo contro gli sguardi degli altri. In pochi notano i suoi occhi stanchi e pieni di ansia. Sa che al suo rientro a casa non terminerà le sue fatiche, anzi, una cena da preparare e una famiglia da gestire potrebbero essere per lei il vero lavoro. Il suo sguardo corre ben oltre, spinto dalla preoccupazione per i suoi figli. 
Al suo fianco un giovane ragazzo in giacca e cravatta si mantiene con decisione al tubo orizzontale che sovrasta le nostre teste. Il suo aspetto impeccabile denota sicurezza, fiducia nelle sue capacità. Non ha bisogno degli altri. I suoi occhi non si schiodano dal suo smartphone. Il resto è invisibile per lui. Si protegge con il suo conformismo e nella sua carriera vede l'unico percorso da intraprendere.
Non nota neanche la giovane e bella ragazza al suo fianco, nonostante il suo zaino ingombri eccessivamente il poco spazio. La sua serenità fa intuire come sia una matricola universitaria all'inizio di un lungo viaggio ricco di possibilità e speranze. I suoi occhi osservano tutto ciò che sta attorno a lei aiutandosi con i riflessi del vetro. Studia tutto: dalle mani che stringono con forza le sbarre, ai corpi che si incastrano nello spazio ridotto del vagone. Siamo per lei figure irregolari che occupano uno spazio. Non siamo persone senzienti. Non si accorge neanche dello sguardo fisso del ragazzo al suo fianco: un giovane arrogante, sicuro del suo bell'aspetto e dei suoi capi firmati. Talmente sicuro di se stesso da non porsi alcun problema nell'ostentare lo sguardo sulla avvenente universitaria. Anzi, quasi è infastidito perché lei non si accorge di lui. Com'è possibile che lei non abbia notato la sua perfezione?
Di lui si è accorto invece un anziano dall'occhio giovane. Un signore che, come me, attraverso i riflessi del vetro, osserva i quattro personaggi che ci separano. 
Chissà se i suoi pensieri sono gli stessi miei. Chissà se anche lui sente l'enorme solitudine che affolla questa metropolitana.



domenica 22 febbraio 2015

Consigli per chi accetta consigli

Volevo scrivere il solito noiosissimo post filosofico con l'intento di motivare voi lettori ad acculturarvi. Ma non voglio tirarla troppo per le lunghe. Se state leggendo queste righe avete già vinto per quanto mi riguarda. 
Volevo solo sponsorizzare alcuni blog, che molti di voi forse già conoscono, ma che ad alcuni potrebbero essere sfuggiti.

Il dottor Salvo Di Grazia ormai da anni si impegna nella lotta contro le pseudocure, i truffatori e i mitici guaritori. Il suo blog è una miniera d'oro di informazioni. Sicuramente è meno d'impatto rispetto a un'immagine su Facebook che a caratteri cubitali vi illude che con il bicarbonato potrete guarire da tutti i mali. Vi permetterà in compenso di prendere coscienza di come tanti truffatori si facciano beffe di voi e dei vostri punti deboli, come ha fatto Vannoni, giusto per citare uno dei nomi più recenti. 



Il mitico Paolo Attivissimo, storico membro del CICAP (l'organizzazione che indaga in maniera scientifica sui fenomeni paranormali) ha un blog in cui principalmente spiega e sbugiarda le "bufale" mediatiche. Analizza la maggior parte delle leggende metropolitane, da quelle storiche a quelle più recenti.



Passiamo a un blog meno tematico e più personale: Kein Pfusch, Bitte! (http://www.keinpfusch.net/)

Un blog di opinione quasi quotidianamente aggiornato dal mitico Uriel Fanelli. I temi spaziano principalmente dalla politica all'informatica, esaminando anche i fenomeni sociologici. Il suo punto di vista, da residente in Germania, è sempre libero e personale, com'è giusto che sia in un blog. Con un'ironia affilata esprime la sua opinione in maniera talmente sincera da sembrare quasi offensiva.



Fra tanti uomini, anche una donna: L'orologiaio Miope (http://lorologiaiomiope-national-geographic.blogautore.espresso.repubblica.it/)

Lisa Signorile, biologa e zoologa, cura un blog che, seguendo le orme di Darwin, ci mostra il mondo animale a trecentosessanta gradi. Una finestra sulla natura che offre molteplici spunti di riflessione, condita da un'elegante ironia che alleggerisce temi spesso considerati noiosi ma che invece ci fanno capire come gli animali siano molto più simili agli uomini quel che si pensi.



Molti spunti di riflessione li offre anche UomoMordeCane (http://www.uomomordecane.it/)

Il geniale Massimiliano Zulli offre nel suo blog un campionario di comicità intelligente. Una voce fuori dal coro mediatico satirico, solitamente ricco di banali sberleffi e classiche caricature. Nei suoi post ci si ritrova in un'isola felice di comicità ad alto livello. Neanche George Carlin, riuscirebbe a far di meglio. Ma solo perché è morto.



L'ultimo blog che vi consiglio è ZeroCalcare (http://www.zerocalcare.it/)

Il giovane disegnatore rebibbiano ha offerto negli ultimi anni, settimana dopo settimana, divertenti storie autobiografiche a fumetti in cui milioni di italiani si sono immedesimati. Nei suoi racconti vengono affrontati i veri grandi problemi dei giovani trentenni di oggi: dal corretto uso del copripiumino agli spoiler sulle serie TV, passando per le inesorabili scadenze lavorative.

sabato 31 gennaio 2015

A proposito dei propositi

Poco più di un anno fa scrissi un post (http://zioykaro.blogspot.it/2013/12/buoni-propositi.html) in cui valutavo il 2013 e, soprattutto, mi davo dei buoni propositi per il 2014. 
Non ho intenzione di darmi dei buoni propositi per il 2015, ma vorrei chiudere il post precedente valutando, punto per punto, quanto sono riuscito a conseguire quegli obiettivi. 

Leggere di più
Parto subito bene visto che, grazie all'aiuto degli eBook, ho letto molto più di quello che io stesso mi sarei aspettato. Da Richard Dawkins a George R. R. Martin passando per Julian Barnes sono riuscito a dedicare il tempo che ritengo giusto venga dedicato a questa attività.

Informarmi di più, informarmi meglio.
Anche qua posso essere contento di come sia riuscito a individuare blog e siti che, a mio parere, riescono a informarmi al meglio sui più svariati argomenti. A questi blog nelle prossime settimane dedicherò un post a parte.

Film
Avendo un cinema a dieci metri da casa ho avuto la possibilità di vedere molto (forse troppo) di ciò che è uscito nelle sale nell'ultimo anno. Non sono però riuscito, come avrei voluto, a vedere tanti classici della storia del cinema che ancora mi mancano.

Serie TV
Anche qua avrei potuto fare molto meglio, ma, è risaputo, occorre molto più tempo per vedere una serie TV di quanto ne serva per un film, soprattutto se nello stesso tempo si vogliono fare altre decine di cose (tra cui lavorare e dormire).

Giocare ai giochi da tavolo
Su questo punto il 2014 ottiene il massimo dei voti. Non solo sono riuscito a modellare al meglio il vecchio gruppo ludico ma siamo riusciti (io e mia moglie) a vincere la timidezza e, come descritto in un post dei mesi scorsi, entrare nel gruppo ludico del GiocaXIII con cui ogni venerdì abbiamo la possibilità di imparare tanti giochi e, soprattutto, divertirci con ottime persone.

Frequentare di più le persone con cui mi trovo meglio e meno le persone con cui mi trovo peggio
Sotto questo punto di vista il 2014 mi ha permesso di notare e migliorare alcune sfumature del mio modo di relazionarmi con amici e colleghi. Oggettivamente forse è peggiorata la situazione, soggettivamente è migliorata.

Prolificare
Il nucleo familiare conta ancora due, quindi c'è ancora tanto da fare!

Iniziare a esplorare meglio i bellissimi luoghi che mi circondano.
Questo è uno dei punti più lacunosi. Accampando tutte le scuse più banali del mondo abbiamo "esplorato" molto meno di quanto meriterebbero Roma, Fiumicino e la provincia in generale. 

Scrivere più spesso in questo blog.
Anche qui, nonostante tante bozze e idee, i post dell'intero 2014 sono ulteriormente diminuiti rispetto agli anni precedenti. Vero è che alcuni dicono sia sempre meglio leggere che scrivere, ma per quanto mi riguarda spesso dar forma ai pensieri mi aiuta a interpretarli meglio, ragionarci e correggerli.

Ultimare il romanzo
Il pensiero l'ho avuto, la voglia un po' meno. Il file sta ancora lì dov'era.

Giocare un po' di più e un po' meglio a Poker Texas Hold'em
Ho diminuito sensibilmente l'interesse a questo gioco. Mi attirerebbe giocarlo molto più dal vivo, dal PC ormai preferisco fare tante altre cose.

Dormire meglio
Un po' meglio va, ma mica tanto. Ci sono ancora ampi margini di miglioramento.

Colmare le lacune musicali
Grazie a Spotify sono riuscito ad ascoltare tanti album e artisti che da tempo desideravo sentire.

Sorridere
Su questo ormai sono quasi un maestro. Nonostante tutto lo schifo che ci sovrasta riesco sempre più a focalizzarmi sulle poche ma importanti cose belle che mi circondano ed esserne felice. Grazie a questa serenità riesco a divertirmi in ogni occasione e so sempre sfoderare il mio sorriso a zero denti. 

Smettere di fare elenchi
Ecco. Dovrei applicarmi un po' di più...