sabato 24 marzo 2012

Miracoli Romani

Ultimamente mi sono ritrovato spesso, per motivi di lavoro, in giro per Roma. Una costante di questa città è la quasi totale assenza di parcheggi. Più ti avvicini al centro, meno se ne trovano. Oltre al danno la beffa sta nel dover sempre trovare parcheggio in quelle odiatissime strisce BLU.



Nonostante ci debba essere una certa proporzione fra parcheggi a pagamento e parcheggi gratuiti, Roma è invasa di BLU. Manco fossero stati spiaccicati tutti i Puffi.



Per questo motivo, l'altro giorno, quando mi sono ritrovato a Piazza Verdi (di fronte alla Zecca di Stato) ero già pronto a regalare qualche euro di parcheggio al comune.
Incredibilmente però, abbandonato in maniera vile, c'era un comodissimo posto vuoto circondato da delle bellissime strisce BIANCHE! Un posto talmente ampio che mi ha permesso di aprire lo sportello ed uscire in maniera comoda e non, come spesso accade, mimando un foglio che esce dalla stampante.
Nonostante fossi un poco in ritardo sono rimasto ad ammirare commosso questo parcheggio che difficilmente potrò ritrovare a breve.

Tutto questo mi ha fatto ricordare questo simpatico cortometraggio:

domenica 11 marzo 2012

Quasi Amici

Nonostante il periodo ricco di impegni, lavorativi e non, ogni tanto riesco ancora a svagarmi un attimo.
Ieri a conclusione di una giornata alquanto bizzarra mi sono ritrovato in prima fila in una saletta di un cinema multi-saletta.
Non solo ero in prima fila, ero proprio all'estrema destra della fila. Una posizione che rischia di farti odiare a prescindere qualsiasi film tu veda.
Incredibilmente ieri non è successo.



Intouchables (volgarmente proposto in Italia con il titolo Quasi Amici) è riuscito nell'impresa di farmi divertire come raramente mi succede al cinema. Guardando il trailer pensavo di ritrovarmi la banale riproposizione in film di una storia vera ricostruita in una serie di scenette costruite con la facile ironia figlia delle banali contrapposizioni: ricco-povero, giovane-vecchio, handicappato-atleta.

Invece mi sono dovuto ricredere. Difficilmente ho sentito ridere così tanto il pubblico in sala dall'inizio alla fine. Il film è ben costruito con le giuste dosi di sentimentalismo e ironia che ti portano alla fine del film (di quasi due ore) in un attimo. I tempi comici di alcune scene sono eccezionali e gli attori, soprattutto Omar Sy, riescono a rendere credibili i loro personaggi.

Se vi capita di passare in un cinema, anche se gli unici posti rimasti sono in prima fila, alle estremità, questo film non vi deluderà.