domenica 30 giugno 2013

Fenomenologia di Selvaggia Lucarelli


Nel mondo esistono da sempre tanti modi per far (sor)ridere e ironizzare su se stessi e ciò che ci circonda. Fin dalla tenera infanzia ho amato, per qualche predisposizione naturale, lo stile critico e cinico tipico della Gialappa's Band e di quei pochi comici satirici che potevano passare in televisione alla fine del millennio scorso.
Per fortuna con l'inizio del nuovo millennio ho avuto modo di conoscere, tramite internet, molto più di quello che poteva offrire la televisione. Proprio dalla newsletter di un sito estremamente bastardo come Bastardi Dentro, un giorno di quasi dieci anni fa, ricevetti una mail che citava un post legato al blackout che lasciò al buio quasi tutta Italia. Con un atto di gentilezza (poco bastardo) venne citata la fonte in questo modo: "un raro caso di donna bella, intelligente e simpatica: Selvaggia Lucarelli".



Incuriosito cercai il suo blog e da questo post iniziò tutto: Origine del Male.
Essendo io un drogato (soprattutto all'epoca) di televisione, trovai nel suo blog una fonte inesauribile di risate. La sua critica feroce e intelligente verso lo showbiz accompagna da allora le mie giornate.
Ormai è fenomeno dei social, sia su Twitter che su FaceBook, ma il suo percorso è passato attraverso teatri, studi televisivi (sia come ospite che come conduttrice), un matrimonio, studi radiofonici, un figlio e decine di rubriche letterarie in quotidiani e riviste di vario genere. 
Una donna eclettica, capace di sperimentare. 
Una donna sincera, forse troppo, capace di farsi amare e odiare per la sua libertà di pensiero.
Forse un suo limite è l'essere la rappresentazione umana della frase "meglio il libro che la trasposizione cinematografica". Risulta infatti molto più interessante e a suo agio con in mano una tastiera piuttosto che un microfono.  
La conferma l'ho avuta quando alcuni colleghi che l'hanno conosciuta grazie al #MomentoPronostico lanciato su Twitter mi hanno detto: "Ma sai che ho letto alcune cose di questa Selvaggia, non è mica scema!".


domenica 23 giugno 2013

Gelato Festival 2013

In questo periodo caldo e sfiancante poche cose possono convincermi a spostarmi da casa.
Il Gelato Festival c'è riuscito!
All'ombra del Auditorium Parco della Musica, nell'ampio Viale de Coubertin, faceva tappa il Festival del gelato che, come indicato dal programma sul sito, prevedeva vari eventi durante le 3 giornate.
Io e la mia dolce metà abbiamo però scelto di gustarci solamente, a tarda sera, la sfida fra circa venti mastri gelatieri che proponevano il gusto creato appositamente per l'occasione.
All'ingresso, per la modica cifra di 12 € cadauno, abbiamo ricevuto il biglietto che ci ha permesso di avere 5 assaggi e un cocktail-gelato. 


Abbiamo scelto di dividerci ogni assaggio, avendo così a disposizione 10 scelte. I gusti proposti erano più di 10; abbiamo quindi dovuto fare una prima selezione "visiva" per capire chi meritava il nostro assaggio. Gli ingredienti e l'aspetto delle vaschette erano gli unici indizi che avevamo. Ci spiace quindi per i mastri esclusi. Se siete curiosi, tramite questo link potete conoscere un po' meglio tutti quanti i Maestri Gelatieri.

Questi i gelati da noi assaggiati:

1) Crema al vino Macàro e Mustazzolo

Partiamo subito benissimo, con questo gusto tipico salentino che, forse anche per lo stomaco a digiuno, ci ha colpito per l'originalità e il mix fra il vino Macàro e il mustazzolo (un dolce tipico pugliese). 

2) Crema Millenium

Torniamo a Roma con questo gusto che ci ha offerto un abbinamento di sapori interessante con: salsa di cioccolato, arachidi pralinate e crema alla vaniglia. 

3) Note di Friuli

Come suggerisce il nome, questo gusto ci rimanda al nord est italico, amalgamando la Gubana (un dolce tipico che fra i vari ingredienti prevede: uvetta, noci, pinoli e grappa), allo zabaione di Ramandolo (un passito di Udine) e al cioccolato. Personalmente non amo l'uvetta, ma in questo gelato faceva la sua porca figura.

4) Salvia Lamponi

Questo gusto è made in Roma e sorprende con il semplice abbinamento di salvia, lamponi freschi e fiordilatte. Un gelato che mi ha ricordato i saltimbocca alla romana. Se capitate dalle parti di Via dei Coronari fateci un pensierino.

5) Black Forest

Direttamente dalla via Collatina di Roma (a 2 passi da dove abitiamo), il mastro Malaggese conquista il mio cuore abbinando cacao, amarena e cioccolato bianco. Un gelato però forse un po' troppo "corposo", anche se alla fine risulterà uno dei miei preferiti.

6) Cremino

Direttamente dall'isola d'Elba arriva questo semplice ma gustoso gelato con gianduia e nocciola.

7) Crema Agrumi Val Tindari

Da un siciliano che arriva da Firenze, un gelato "mononota" che dimostra come una giusta e attenta selezione delle materie prime, le arance di Sicilia in questo caso, risulti poi fondamentale per ottenere un ottimo risultato.

8) Vacanze Romane 

Direttamente dalla ridente Cairo Montenotte (a due passi da dove ho vissuto i miei primi 3 anni di vita) arriva questo mix di: Vaniglia, pistacchio e lampone. Non essendo un amante del pistacchio non riesco forse ad apprezzarlo come dovrei.

9) San Nicola

Arriva da Lecce anche questo mastro, ma con risultati peggiori del precedente. Forse al nono gelato non eravamo più predisposti ad apprezzare un gusto così "estremo". Caffè e latte di mandorla è probabilmente un abbinamento dicotomico. O lo si ama o lo si odia. Noi non l'abbiamo amato.

10) Passione

Si conclude la nostra selezione con questo abbinamento fortemente voluto dal sottoscritto. Fragola, rum e cacao si abbinano perfettamente in quello che si è dimostrato uno dei miei gelati preferiti.


Il podio di mia moglie ha visto questi tre gusti primeggiare:
3°) Salvia e Lampone - 2°) Crema Agrumi di Val Tindari - 1°) Cremino

Il mio podio invece è stato:
3°) Passione - 2°) Crema Agrumi Val Tindari - 1°) Crema al vino Macàro e Mustazzolo

Voi chi avreste premiato? 

venerdì 21 giugno 2013

Tempo




In questi giorni vorrei scrivere tante cose, ma il caldo, il poco tempo e la mia famosissima Pigrizia mi hanno costretto a evitare il blog da ormai 15 giorni.
E dire che di idee ne ho avute tante. Idee che vorrei annotare in un post, come tutte le altre, per poi rileggerle un giorno. 
Idee banali, come la mia opinione sulla serie TV Touch, uno di quei flop inspiegabili che però ti spieghi se ti soffermi un attimo a pensarci.
Idee meno banali, come lo scrivere i nuovi capitoli di Fuga nel Silenzio e Delirium.
Idee poco banali riguardo ai contratti di lavoro,  ai contributi e ai TFR, che ti fanno sembrare la vita come un conto alla rovescia verso il nulla.
Idee molto interessanti, ma che a voi forse interessano poco, come la voglia sempre più forte di cambiare vita, creando una vita.

Tante cose insomma, ma non ne ho il tempo.

lunedì 3 giugno 2013

Dieci modi per restituire 1 €




Ho un collega che stimo molto per la sua personalità talmente semplice da risultare complessa ai migliori psicologi. Il suo approccio col resto del mondo è ricco di particolarità: odia, ad esempio, essere in debito con qualcuno, anche di un solo euro.
Capitò, tempo addietro, un'occasione in cui gli dovevo 49 €. Decisi di dargli una banconota da 50, dicendogli di tenere il resto. Andò in tilt.
Qua sotto un elenco dei modi con cui cercò di rendermi quell'euro, che io non ho mai preso (ovviamente).

1) Banalmente provò con: "Tieni, ti devo 1 €".
2) Cercò, con un'abile mossa, di distrarmi: "Guarda là!", col tentativo di mettermi 1 € in tasca.
3) Cercò di lasciare la moneta vicino al mio PC, nascosta da un foglio.
4) Dopo pranzo ci riprovò con: "Vuoi un caffè? Ti do 1 €!".
5) Facendo finta di trovare una moneta di fianco alla mia sedia esclamò: "Oh guarda, ti è caduto 1 €!".
6) Tentò, dopo una mia battuta: "Questa battuta merita 1 €".
7) Iniziò a rompere il cazzo, minacciandomi di non smettere finché non avessi accettato l'euro.
8) Vedendomi in difficoltà a ricordare una cosa tentò con l'originale: "Forse 1 € ti può aiutare a ricordare".
9) Scoprendo che la cosa che cercavo di ricordare era a lui nota ci provò con: "Non ti ricordi una cosa? Te lo dico se posso darti 1 €".
10) A fine giornata, ormai provato, tentò l'ultima zampata: "La tua giornata di lavoro merita un premio produzione di 1 €!".