domenica 25 dicembre 2011

Fuga nel Silenzio - 4 - La casa

Prima puntata: 1 - La Sorpresa
Puntata precedente 3 - La telefonata



Dopo la telefonata rimasi seduto sulla sedia della scrivania a fissare l'ulivo sempre più scuro nella penombra dell'imbrunire. Un cocktail di pensieri mischiati a ricordi occupava il mio cervello. L'Amico era riuscito a rievocare un passato non troppo remoto e io l'avevo rievocato a Riccardo, ma se qualcun altro avesse saputo sarebbe stato ancora peggio.
Erano passati sei anni da quando mio fratello morì. Avevamo passato la nostra infanzia dentro questa casa, insieme ai nostri genitori. Nonostante fosse più grande di me di qualche anno eravamo inseparabili. Uno era il miglior amico dell'altro, fin quando non litigammo furiosamente e lui decise di andar via.
Aveva 17 anni, io 14. Dopo qualche anno andai via anche io, mi trasferii in città e iniziai a lavorare presso un piccolo giornale locale. Stefano, mio fratello, non mi rivolse la parola fino a quando non morirono i nostri genitori. Erano passati 10 anni dal litigio e tante cose erano successe in questa casa. Una casa improvvisamente rimasta vuota. Muta. Nelle stanze più interne il silenzio era quasi assoluto. Proprio questa tranquillità mi catturò. Dovevo far di tutto per avere questa casa, questa tranquillità. E lo feci. Ora qualcuno voleva spezzare quel silenzio. Graffiare con le unghie la mia serenità. Purtroppo non potevo fare quasi nulla. La cosa più sensata era attendere. Forse l'Amico aveva proprio l'obiettivo di risvegliare i miei fantasmi e, come un domino, vedere come da solo mi sarei distrutto.

Due Palle di Natale


Nonostante il rischio di default, lo spread altissimo e le tasse sempre più alte, a Natale gli italiani pensano di essere emiri del Dubai. I centri commerciali sono presi d'assalto alla ricerca del capo firmato (magari a poco prezzo).
Famiglie che a stento arrivano a fine mese si fanno una finanziaria pur di poter acquistare il nuovo televisore o il nuovo smartphone.
Eppure gli italiani non sono idioti (almeno non tutti), sono solo molto vanitosi e orgogliosi, soprattutto riguardo l'aspetto economico. Non ammetteranno mai la loro povertà e così, pur di uscire dal centro commerciale con una busta in mano, si compreranno almeno due palle di Natale.

sabato 26 novembre 2011

PiroManie



Le persone che mi sono vicine conoscono (e ci si divertono) alcuni mie manifestazioni ossessive-compulsive. Come il Detective Monk ho una strana predisposizione mentale che mi fa apprezzare un certo tipo di precisione e, allo stesso tempo, mi rende intollerante a cose molto banali.
Le mie manie più diffuse sono:
evitare di calpestare le linee di separazione (dei pavimenti o dei marciapiedi);
ricercare sempre la simmetria;
accumulare tante cose inutili;
allineare perfettamente gli oggetti.

Le mie svariate manie, per fortuna, non recano fastidio agli altri, dato che le tengo a bada, anche se a volte inquietano qualcuno quando le racconto.
Per un sardo ammettere che il proprio "profumo" preferito è l'odore della legna che arde è un errore. Spesso vieni scambiato per un piromane.
Difficile spiegare che preferisco sentirla comodamente seduto su una poltrona vicino ad un camino.

Comunque, la prossima volta che mi vedrete soddisfatto dopo aver toccato la punta di un'antenna non preoccupatevi: fa parte delle mie manie.



giovedì 10 novembre 2011

La Principessa Sposa



Un simpatico collega di lavoro per il mio ultimo compleanno ha avuto la bella idea di regalarmi un libro: "La Principessa Sposa".
Non conoscevo questo romanzo e quando mi disse che si trattava del libro da cui era stato tratto il film "La Storia Fantastica" rimasi stupito. Quel film così stravagante e particolare non mi aveva mai dato l'impressione di essere tratto da un romanzo.
Leggendolo ho poi scoperto che le vicende narrate sono ancora più assurde di quelle viste nel film. Lo scrittore Goldman William nel romanzo parla di se stesso, raccontando di un libro che gli fu letto dal padre quando era bambino e di cui lui si innamorò. L'amore continuò anche durante l'età adulta, fin quando non scoprì che la trama non era esattamente quella che gli era stato narrata dal padre. Decise così di riscriverlo come lui se lo ricordava, riassumendo e tagliando alcune parti.
Ovviamente è tutta un'invenzione, il libro originale non è mai esistito così come il suo fantomatico autore. Grazie a questa idea la storia della principessa sposa viene raccontata e spesso interrotta non dalla classica terza persona onnisciente, ma dall'autore stesso. Ciò crea una strana empatia  tra il lettore e l'autore, rendendo allegra e veloce la lettura come raramente succede. Per la prima volta mi è sembrato di leggere un libro in compagnia di qualcun altro.

lunedì 7 novembre 2011

Serie di Serie

Non preoccupatevi. Non voglio parlare di analisi matematica. Non oggi almeno.



Volevo solo consigliare a tutti gli amanti di serie TV made in USA qualche nuovo titolo che potrebbe nei cuori di tanti sconsolati prendere il posto lasciato libero da "Lost", "Brothers & Sisters", "Lie To Me", "Heroes" o "Scrubs".
Anche perché quest'anno altre serie che ci accompagnano da tempo sono probabilmente all'ultima stagione: "Fringe", "Desperate Housewives" e "House" (giusto per citare le più note).

Prima fra tutte vi propongo "Person of Interest".
Questa serie ha una coppia di protagonisti molto distanti fra loro: Jim Caviezel e Michael Emerson (noto agli appassionati di Lost). Nonostante questo strano abbinamento le vite dei loro personaggi sono molto più simili di quello che può sembrare a prima vista. Con la missione di salvare potenziali vittime, i due protagonisti alternano l'uso di tecnologie avanzatissime e scazzottate senza paura, il tutto seguito dall'occhio di una Macchina che è il terzo protagonista di questa serie.
Nonostante J.J. Abrams risulti solo come produttore e coautore del soggetto, si notano i classici flashback con piccoli indizi su un passato non troppo remoto dei due protagonisti.

Un'altra serie interessante, anche se con un ritmo lievemente più lento è "Revenge".
La cara Emily Van Camp (già vista in "Brothers & Sisters") interpreta una versione femminile di Edmond Dantes alla ricerca, puntata dopo puntata, della vendetta verso un gruppo di persone che starebbero antipatiche anche a Pollyanna.
Il cast non è dei migliori, ma la storia è abbastanza robusta per poter catturare l'interesse di molti.

Per chi invece è interessato a nuove comedy (20 minuti a puntata) ci sono molti titoli interessanti.
Ve ne cito solo due per ora:

New Girl e 2 Broke Girls.
Nella prima una strampalata ragazza diventa coinquilina per caso di tre ragazzi non meno strambi creando dinamiche simpatiche ma non banali.
Nella seconda 2 donne con un passato completamente diverso si ritrovano a far le cameriere nella stessa tavola calda ed a condividere un piccolo appartamento e una vita misera fatta di mance e offerte del discount.

Inutile spendere altre parole per queste serie. Sono da provare e valutare.

Ovviamente se siete curiosi e volete subito andare a guardarvi queste nuove serie vi può essere utile il link di ItalianSubs per poter scaricare i sottotitoli in italiano.

Buona visione.

giovedì 20 ottobre 2011

Fuga nel Silenzio - 3 - La telefonata

Prima puntata: 1 - La sorpresa
Puntata precedente: 2 - La lettera




Cercai nella scrivania la vecchia rubrica dove per anni avevo conservato pochi ma importanti numeri di telefono.
La maggior parte consisteva ancora in numeri di telefonia fissa. Numeri che potevano essere ormai disabilitati.
La rubrica conteneva così pochi numeri da sembrare ancora nuova.
Arrivai alla R. In quella pagina c'era solo un nome: Riccardo. Seguito dal suo numero di casa.
Composi il numero.
Uno squillo.
Un altro squillo.
Riccardo abitava ancora in quella casa? Erano almeno cinque anni che non avevo sue notizie.
Terzo squillo.
La sua tipica voce roca spezzò a metà il quarto squillo.
- Pronto. Chi è?
- Ciao Riccardo, sono Andrea.
- Andrea chi?
- Il tuo ex vicino di casa.
- .....
- Non ti ricordi più di me?
- Il problema è che mi ricordo fin troppo bene di te...
- Spero tu ti ricordi tutto, non solo le cose brutte.
- Mi ricordo tutto. Tutto ciò che merita di essere ricordato. Come mai ti fai vivo dopo tutti questi anni?
- Avrei evitato volentieri di rituffarmi nel passato. La tua voce è come uno scrigno che rievoca solo incubi.
- Mi spiace. Ho accettato la tua fuga e non ti ho più cercato, perché ora mi richiami?
- Qualcuno mi ha scritto una lettera facendomi capire che sa tante cose di me, troppe e temo voglia farle sapere anche ad altri.
- E non sai chi è?
- Si è firmato "Un Amico" e tu ben sai quanti pochi amici ho.
- Quindi ora pensi che sia stato io?
- No. Assolutamente. Per questo ti ho chiamato. Sei l'unico di cui mi possa fidare. Però voglio sapere se tu hai parlato con qualcuno di me e di ciò che è successo.
- No, con nessuno. Chi sapeva oltre a noi?
- Ben pochi, soprattutto fra quelli che ancora possono parlare...
- Cosa intendi fare? Li vuoi cercare?
- Non lo so. Però, proprio ora che ho ritrovato un po' di serenità in questa casa, non voglio ritornare a lottare contro i miei scheletri.
- Vuoi che venga lì?
- No! Per ora no.
- Tu hai parlato con qualcuno di qualcosa?
- Non parlo con qualcuno da tempo, se non per lavoro.
- ...
- Grazie Riccardo. Scusami per il disturbo. Se per caso succedesse qualcosa, potresti chiamarmi per favore?
- Si, ti richiamo a questo numero. Anche tu fammi sapere. Ora che hai rispolverato questi ricordi hai incuriosito anche me. Stammi bene.

Click

domenica 16 ottobre 2011

Poker Lottomatichese

Venerdì, grazie ai parenti di amici di amici, ho avuto la possibilità di entrare nei padiglioni della Nuova Fiera di Roma dedicati a Enada.
Ho potuto così giocare gratuitamente in un luna park in cui erano esposti biliardi, flipper e videogames di ogni tipo.
Il motivo della mia presenza era il dover giocare un Sit&Go di Poker Texas Hold'Em organizzato da Lottomatica, uno dei tanti espositori dell'Enada Show, che ha deciso di offrire uno spettacolo dal vivo di Texas Hold'em in ognuno dei tre giorni della fiera.



Al di fuori delle partite fra amici non ho quasi mai giocato tornei live. Da anni PokerStars mi permette di giocare online da casa mia in pantofole e vista la mia pigrizia ciò mi basta e avanza, ma se capita una sfida live con dei perfetti sconosciuti non mi dispiace.

Io ed un mio collega di lavoro siamo riusciti a far parte dei nove ragazzi che hanno giocato il 14 Ottobre.
Appena entrati nel padiglione ci siamo sentiti dei pesci fuor d'acqua, visto che l'ambiente intorno a noi era molto professionale e incravattato. Hostess, barman acrobatici e imprenditori che parlavano del Bellagio come se fosse l'osteria sotto casa rendevano l'ambiente molto distante dai luoghi che frequentiamo abitualmente.
La bravissima Sara (colei che ha organizzato i tavoli facendoci partecipare) ci ha seguito dal primo all'ultimo minuto e, meglio di un Tom Tom, ci ha guidato per tutta la giornata.
Fra i nove giocatori c'erano anche tre VIP: Daniela Martani, ex concorrente del Grande Fratello, e due attori romani molto simpatici (Stefano Ambrogi e Fabrizio Sabatucci) probabilmente poco noti al grande pubblico.
Gli altri quattro giocatori erano, come noi, dei ragazzi catturati dall'abile rete sociale lanciata da Sara.

Dopo aver giocato per quasi un'ora a un finto Cash Game (finto perché i soldi non li mettevamo noi), abbiamo poi iniziato un Sit&Go freeroll sotto gli occhi dei curiosi e dei vari accompagnatori (tra cui la mia inseparabile moglie che ha gradito molto il buffet a oltranza offerto da Lottomatica).
Nonostante l'imbarazzo e la poca dimestichezza ad affrontare tavoli di questo tipo sono riuscito a far valere i libri di Poker studiati negli ultimi mesi e con tanta pazienza, un po' di bluff e il giusto tempismo sono riuscito a non perdere tutte le mie chips. Gli avversari venivano eliminati uno dopo l'altro, a volte a causa di giocate "barbare", a volte per la poca pazienza. Una volta rimasti in tre (io, il mio collega e Fabrizio Sabatucci) ho temuto di fare la bolla del torneo, visto che i premi erano solo per i primi due. E invece, proprio il chip leader Sabatucci per inesperienza e poca pazienza ha dilapidato tutto il suo stack facendoci arrivare l'Head's Up finale.



Alla fine, grazie a un po' di esperienza in più e alla pazienza ormai esaurita del mio collega sono riuscito a spuntarla e vincere il meritato primo premio che consisteva in un bel trolley per PC. Al secondo classificato una bella valigetta con le chip griffate da Lottomatica.


Un bel Venerdì, non c'è che dire!

martedì 11 ottobre 2011

Negramaro



Per la prima volta ho avuto l'occasione di ammirare il Palalottomatica di Roma e assistere ad un concerto dei Negramaro.
La combo non è stata ottimale, ma prese singolarmente le due cose sono state molto gradevoli.

Il Palalottomatica si colloca nel cuore dell'EUR e si nota subito, per la sua forma cilindrica, il suo essere adatto più ad avvenimenti sportivi che a concerti dove l'acustica si disperde in malo modo. Spero di riuscire a vincere la mia pigrizia ed andare ad assistere a qualche partita della Virtus Roma!

I Negramaro sono un gruppo che ho apprezzato fin dalla prima apparizione a Sanremo (dove furono eliminati la prima sera).



Ho gradito i loro album (nonostante forse proprio l'ultimo è quello che mi è piaciuto meno). Ammetto però che se non fosse stato per mia moglie non credo sarei mai andato a vederli dal vivo.
Devo dire però che lo spettacolo è stato degno di tale nome. Un inizio alla 2001: odissea nello spazio (con tanto di astronauta) ha aperto le danze e da Singhiozzo fino a Parlami d'amore ben 22 canzoni hanno fatto ballare, abbracciare, baciare, lettera e testamento tutti gli spettatori (tra cui Verdone e Zero in zona VIP).
Tante critiche alla società italiana, alla televisione e svariati omaggi a Roma e, soprattutto, a Mario Monicelli.
La particolarità di questo tour è la presenza di un attore che si presta a salire sul palco a "recitare" qualcosa.
Sabato si è prestato a questo compito Michele Placido che ha rielaborato e recitato la parte finale di Londra Brucia.

Il concerto mi ha fatto anche notare un particolare non di poco conto: Giuliano Sangiorgi ha un atteggiamento molto gaio mentre canta...

martedì 4 ottobre 2011

Fuga nel Silenzio - 2 - La lettera

Puntata precedente: 1 - La sorpresa



Quando presi la busta notai subito l'assenza del francobollo e di timbri. Qualcuno aveva messo di proprio pugno nella cassetta della posta di casa mia quella lettera. Nella parte esterna c'era solo il mio nome. Nessun mittente.
Solo il mio nome: Andrea.
La busta conteneva un solo foglio, stampato tramite un computer.
Poche righe, ma importanti:

Caro Andrea,
immagino che in questo momento sarai seduto sulla tua poltrona preferita, vicino alla finestra. 
Le tue abitudini in questi anni sono cambiate poco e pensi che il tuo eremo possa proteggerti per sempre.
Molti non sanno neanche chi sei in realtà, eppure vivono lì, a pochi metri da te.
Sei morto per loro e per chi ti conosceva e neanche te ne rendi conto: pensi di stare bene ma non è vero!
Io voglio aiutarti.
Io voglio farti rivivere.
Voglio darti la possibilità di rivedere il mare, quel mare che non avresti mai voluto abbandonare e invece...
Devi smetterla di nasconderti e visto che da solo tu non ci riesci io ti darò una mano. 
Anche perché è giusto che tutti sappiano la tua storia e, soprattutto, che tu esca allo scoperto.

                                                             Un Amico


Non ho mai avuto tanti amici ed ero convinto che non lo fosse neanche l'autore di quella lettera.
Eppure sapeva tante, troppe cose sul mio passato e il mio presente.
Dovevo fare una telefonata.


giovedì 29 settembre 2011

Ludus

George Bernard Shaw disse "Non si smette di giocare perché si diventa vecchi, ma si diventa vecchi perché si smette di giocare" (ovviamente lo diceva in inglese e suonava pure meglio, ma accontentiamoci).
Questa frase, oltre ad avermi fatto sapere che nel mondo è esistito un tizio che si chiamava George Bernard Shaw, mi si è appiccicata perfettamente sulla pelle.
Fin da bambino ho amato i giochi di qualsiasi tipologia, ma soprattutto i giochi da tavola.
Amavo volare con la fantasia e immedesimarmi nell'ambientazione di tutti i giochi. Diventavo un palazzinaro che con una candela in mano passeggiava per le vie del Monopoli; mettevo la divisa e muovevo le mie armate verdi contro gli avversari nel tentativo di raggiungere l'obiettivo che il Risiko! mi assegnava; vestivo i panni dell'allenatore della Juventus alla ricerca degli schemi e dei movimenti migliori contro la squadra avversaria nel tappeto verde del Subbuteo.
Passando dai fantini del Totopoli alle azioni di Shark fino alle biciclette del Giro d'Italia ho avuto la fortuna di coinvolgere i compagni di scuola e giocare per anni.



Purtroppo in Italia manca quasi completamente la cultura ludica: mentre alcuni giochi di carte godono della giusta considerazione, i giochi da tavola vengono visti come giochi adatti solo ai bambini, in cui lo scopo è solo divertirsi e tutto è guidato dalla fortuna.
Questa mentalità ha eclissato giochi che godono nel resto del mondo della giusta pubblicità e considerazione. Giochi che sono tutt'altro che per bambini. Giochi in cui bisogna usare in maniera efficace la materia grigia per arrivare alla vittoria e il fattore aleatorio non esiste.
Per mia fortuna internet permette di andare oltre i confini mentali e le barriere architettoniche della pigrizia.
Per capire quanti giochi non conoscete potete guardare la classifica su BoardGameGeek con oltre 54000 recensioni di giochi suddivisi nelle varie categorie. Se non masticate l'inglese o siete patriottici potete buttare un occhio nell'italianissima TanaDeiGoblin.

Guardate, studiate e leggete. Prossimamente cercherò di incuriosirvi, gioco dopo gioco.

martedì 27 settembre 2011

Fuga nel Silenzio - 1 - La sorpresa



Il pomeriggio stava lasciando posto alla sera e a testimonianza di questo l'ombra dell'ulivo si allungava dalla finestra fino alla mia scrivania: una meridiana naturale che nel periodo autunnale mi segnalava quando potevo prendermi una pausa. In quelle settimane il lavoro era talmente esiguo che la pausa coincideva con la fine del lavoro stesso. Nonostante in casa ormai fossi rimasto solo e senza troppe distrazioni, non amavo dilungarmi troppo nel lavoro. Gli anni in cui rimanevo fin dopo la mezzanotte assorbito dal computer erano passati e ormai potevo gestire in maniera umana i miei orari. Staccare e dedicarmi a un buon romanzo era ormai diventata una droga, anche perché era l'unico modo per uscire, almeno con la fantasia, da quella che più che una casa era diventata la mia prigione.
Mi alzai e mi avvicinai alla vetrata per ammirare il sole che si nascondeva all'orizzonte dietro i rami dell'ulivo, un albero che aveva visto crescere tante cose attorno alle sue radici: cemento, odio, invidie e solitudine. Nonostante tutto sembrava indifferente e si mostrava baldanzoso a chiunque lo osservasse. Notai che la mia domestica stava stranamente rientrando verso casa mia: di solito a quell'ora faceva il contrario. La sua professionalità la rendeva quasi invisibile ai miei occhi e la sua precisione negli orari era perfetta ogni giorno. Ormai lei, oltre a me, era l'unica che calpestasse i pavimenti di quella casa troppo grande per una persona sola. Pensai che avesse dimenticato qualcosa e stesse rientrando a prenderla.
Non aveva dimenticato nulla.
Cercava me.
Aveva notato nella cassetta della posta una lettera per me. Una lettera senza francobollo. Una lettera che avrebbe cambiato il mio futuro!

domenica 25 settembre 2011

Giorgio Faletti: Da Bagnacavallo a Dio



Uno dei primi programmi televisivi di cui ho memoria è Drive In, l'innovativo contenitore ricco di musica e colori che incantava milioni di italiani di ogni età.
Uno dei comici che più mi stupiva già da allora per il suo eclettismo era Giorgio Faletti. Molti ricordano solo il personaggio di Vito Catozzo, la guardia giurata sgrammaticata di facile impatto per il pubblico; alcuni ricorderanno anche Suor Daliso delle "Piccole Madri Addolorate del Beato Albergo del Viandante e del Pellegrino"; ben pochi però ricorderanno anche Carlino (il bimbo di Passerano Marmorito), il Cabarettista Mascherato o l'anticonformista Testimone di Bagnacavallo. Tutti personaggi ben diversi l'uno dall'altro, a testimonianza di una spiccata versatilità.
La sua evoluzione mediatica è stata ricca di sorprese. Dopo aver proseguito la carriera di comico partecipando ad altre trasmissioni, Faletti sbuca anche nel panorama musicale in qualità di autore e interprete di canzoni ben lontane da Vito Catozzo, fino ad arrivare al Festival di Sanremo 1994 in cui sfiorò la vittoria con quella che probabilmente è la sua canzone più famosa: Signor Tenente.



Continua a stupire anche quando nel 2002 viene pubblicato il suo primo romanzo: Io Uccido a cui seguono: Niente di vero tranne gli occhi, Fuori da un evidente destino, Pochi inutili nascondigli, Io sono Dio e l'ultimissimo Appunti di un venditore di donne (che ancora non ho letto).
In tutti i suoi libri si intravede facilmente l'intelligenza e la fantasia che per decenni l'hanno caratterizzato e allo stesso tempo si nota l'ispirazione ottenuta da autori come Grisham, King e Follett (solo per citarne alcuni).
Il piacere con cui le pagine scorrono e la storia si snoda fra i vari colpi di scena e le descrizioni del passato dei protagonisti è facilitata dall'Hollywood Style che sempre più viene usato da molti scrittori (Dan Brown ne è un maestro). I romanzi di questo tipo si distaccano dai grandi classici aiutando il lettore nella lettura di pagine ricche di dialoghi e ben poche descrizioni, libri pronti a essere facilmente trasposti  nella sceneggiatura di un film. Questo fa storcere il naso ai lettori tradizionalisti, ma allo stesso tempo ha (ri)avvicinato alla lettura persone che difficilmente avrebbero finito altri romanzi.

Nella mia personale classifica di gradimento dei suoi libri per ora all'ultimo posto si piazza Pochi inutili nascondigli: raccolta di racconti in stile noir fantasy dal retrogusto di Stephen King, che non ha mi ha appassionato in quasi nessuna delle sue storie.

Al penultimo posto si collocano ex aequo Io, Uccido e Niente di vero tranne gli occhi: vado forse controcorrente ritenendo che nei primi due romanzi Faletti non avesse ancora preso la mira giusta per la struttura dei suoi libri. Nel primo la tensione cattura il lettore per oltre metà della storia, andando alla ricerca dello psicopatico serial killer, poi ad un certo punto la trama deraglia, svelando con un colpo di scena l'identità dell'assassino a oltre 200 pagine dalla fine, rendendo noioso l'arrivo alla quarta di copertina; nel secondo romanzo l'assurda casualità di molti dei suoi eventi principali trascina la storia in qualcosa di troppo surreale, inoltre il finale lascia l'amaro in bocca dato che un buon poliziesco deve dare la possibilità al lettore di intuire l'assassino o il mistero prima che esso venga svelato. In questo romanzo invece ipotizzare chi fosse l'assassino era un'impresa a dir poco ardua.

Al secondo posto si piazza Fuori da un evidente destino. Romanzo in cui fin da subito si capisce che non si viaggia sui classici binari di un thriller, ma attraverso il presente e passato del protagonista, fino ad arrivare al suo evidente destino finale. Il tutto condito da un'ambientazione e da personaggi secondari che danno calore alle vicende narrate.

Al primo posto, ultimo arrivato fra le mie letture, si piazza Io sono Dio. Faletti in questa storia che parte da un passato non troppo lontano, riesce a trovare la giusta misura e i giusti tempi. Nonostante sia il romanzo più cinematografico, i personaggi non sono eccessivamente banali e la storia si dirama fino al colpo di scena finale (forse un po' scontato) in maniera scorrevole e priva di tempi morti o brusche frenate.

Ora sono curioso di leggere il suo ultimo romanzo, totalmente ambientato in Italia: Appunti di un venditore di donne. Chissà come si collocherà nella mia personale classifica.

domenica 18 settembre 2011

Inception



Recentemente ho avuto il piacere di guardarmi questo bellissimo film di Christopher Nolan, già apprezzato dal sottoscritto per film come Memento e The Prestige. Ho gradito diversi aspetti del film: innanzitutto gli effetti speciali che quasi obbligano a vedersi il film solo in HD per potersi gustare al meglio tutti i particolari e poter essere ancora più coinvolti; secondo aspetto è l'interpretazione degli attori, all'altezza dei personaggi complessi che hanno dovuto interpretare. Soprattutto Leonardo di Caprio si è calato perfettamente nella parte di Dom, il protagonista di questa assurda storia. Ennesima conferma di un attore che, film dopo film ha saputo far dimenticare l'interpretazione vista in Titanic.
La vera forza del film è però il soggetto; fin dalla prima scena sorgono domande che rimangono fin dopo la fine del film, creando centinaia di discussioni sul web sul significato della scena finale, della storia di Dom e di tutto il film in generale. Non voglio svelare altro per non rovinare le sorprese a chi ancora non l'ha visto e lo vorrà vedere. A chi ha giò visto il film chiedo invece: Secondo voi che è successo alla fine? Se pensate di aver capito tutto leggete qui oppure qua, giusto per farvi venire qualche dubbio.





giovedì 15 settembre 2011

FantaCalcio

In Italia, da alcuni lustri, verso fine Agosto milioni di italiani (prevalentemente uomini) si ritrovano in casa dell'amico più ospitale per partecipare a delle aste caotiche il cui scopo, non per niente banale, è quello di avere la miglior rosa di calciatori per la nuova stagione del Fantacalcio!
Questo gioco, portato al successo in Italia dalla Gazzetta dello Sport, ha rafforzato l'interesse di milioni di persone nei confronti della Serie A. Persone che, come il sottoscritto, avrebbero facilmente smesso di seguire un calcio fatto sempre più di scandali, scommesse e chiacchiere.



L'asta iniziale del Fantacalcio è quindi diventata un vero momento topico dell'anno: un gioco nel gioco. Riuscire ad acquistare i calciatori migliori sbaragliando le controfferte avversarie regala soddisfazioni indescrivibili che prescindono dal risultato finale del FantaCampionato. Un po' come da bambini quando si litigava per ottenere i pezzi migliori delle costruzioni per realizzare l'aereo più bello; se poi era il primo a distruggersi poco importava.
Anche nel Fantacalcio si deve sperare che la bella rosa non si distrugga dopo poche giornate.



La preparazione dell'asta è un lavoro strategico che può durare anche qualche giorno. Studiare i nuovi acquisti, valutare i calciatori delle squadre neopromosse dalla Serie B diventa un impegno delicato.
A volte tutto quanto viene vanificato in quanto è tipico ritrovarsi il giorno dell'asta a dover puntualizzare per l'ennesima volta tutte le varie regole e le eventuali novità, sgolandosi e ritrovandosi a bere una birra dietro l'altra. Quando poi si trova un armistizio e inizia l'asta, metà dei FantaAllenatori non è completamente lucida e calciatori sconosciuti vengono acquistati solo per far dispetto agli altri contendenti.

E se da ragazzi ci si arrangiava con quaderni e calcolatrici, evolvendosi poi con fogli Excel sempre più complessi, oggi vari siti internet si prestano ad ospitare la "lega" di migliaia di FantaAllenatori: http://www.fantagazzetta.com ritengo sia uno dei migliori.
Vedremo se quest'anno la mia squadra (Atletico Panzerotto) si piazzerà a premi.

martedì 23 agosto 2011

Due Cuori e Una Caparra

Per una serie di scelte lavorative/vacanziere mi sono ritrovato a vivere per dieci giorni da solo.
Non era una grossa novità; già altre volte, sia in Sardegna che a Roma, ho avuto la possibilità di gestire in completa autonomia me stesso e la casa in cui vivevo. Questa però era la prima volta nel nuovo appartamento. Il bilocale in cui stiamo in affitto da qualche mese fa parte di un complesso di palazzi di recente costruzione, non è mai stato abitato prima di noi. Questa è stata la prima volta a Roma in cui ho potuto scegliere anche io la casa dove vivere (prima ero imbucato dove già viveva la mia "nonancoramoglieallepoca").
Per questi motivi mi sento più responsabile della gestione di questa nuova casa. Trovandomi da solo ho iniziato a scrutarla meglio e a viverla di più, sentirla di più. Soprattutto nei giorni del week-end in cui ho dormito, giocato con la Wii, cucinato, programmato la lavatrice, pulito(?) come e quando volevo.
A lungo andare una vita di questo tipo mi porterebbe alla depressione, ma sapendo che erano solo dieci giorni li ho vissuti come una vacanza in casa: vacanza in cui ho avuto la possibilità di ragionare con più calma su come poter gestire e ottimizzare i tempi casalinghi anche quando, alla fine dei dieci giorni, ho avuto di nuovo la possibilità di condividere nuovamente questa casa con la donna che ho sposato.


domenica 21 agosto 2011

Il Tempo che Vorrei non aver Perso

Recentemente mi sono letto il quinto romanzo di Fabio Volo: "Il Tempo Che Vorrei".
Come gli altri quattro, anche questo è riuscito a lasciarmi di stucco. Ci si ritrova a leggere la storia di questi giovani personaggi la cui vita è quasi banale, come quella di tanti altri, per ritrovarsi, finito il libro, con la sensazione di non aver letto nulla di straordinario e aver perso solo tempo.
Per chi ama scrivere racconti e romanzi legger un libro come questo è spiazzante; analizzandolo con superficialità può sembrare che l'autore non abbia scritto niente di che e ci si chiede come possa aver successo. In realtà l'abilità di Volo è proprio riuscire a descrivere la storia banale dei suoi protagonisti utilizzando pochi e semplici ingredienti in maniera efficace e con la giusta misura, creando la giusta empatia con le loro stranezze e i loro pensieri filosofici.
Non è mica semplice!
Un po' come fare gli spaghetti alla bottarga; per gli inesperti può sembrare semplice, ma proprio i pochi ingredienti usati ti obbligano a sceglierli di buona qualità, con le dosi e i tempi giusti per arrivare a un gran risultato.
Poi se a qualcuno non piace la bottarga è inutile che si legga i romanzi di Fabio Volo.



sabato 20 agosto 2011

Fratelli di Lecce

Quest'anno ho scelto di affrontare le ferie spezzettandole in piccoli momenti di relax e turismo. Nella prima settimana d'Agosto ho così dedicato qualche giorno a Lecce e Otranto.
Lecce viene soprannominata la Firenze del sud, ma a me è sembrata una piccola Roma; con il suo piccolo raccordo anulare, il suo centro storico e l'enorme concentrazione di cattedrali.
Abbiamo dormito lì due notti, in un albergo a tratti affascinante e a tratti deludente. Nonostante il simpatico benvenuto.



Il suo stile anni '70 era in realtà la sua carta d'identità. Le stanze ampie, l'arredo ricco e ricercato e il buon ristorante erano accompagnati (purtroppo) da pareti e vetri poco insonorizzati e bagni il cui sistema idraulico era alquanto bizzarro.



La città di Lecce ricca di storia e particolari si può visitare più facilmente di Roma, anche se sicuramente tanti dettagli sono passati inosservati.
La piazza di Sant'Oronzo con la sua raffigurazione in piedi sulla colonna mentre benedice la città, l'anfiteatro Romano e il sedile sono un ottimo punto di partenza



 per poi diramarsi fra le vie ricche di negozi, il castello, il duomo


e la basilica di Santa Croce.


Questi sono i punti più caratteristici, ben accompagnati da tante altre chiese, piazze e parchi che rendono Lecce sicuramente una città da visitare almeno una volta nella propria vita.
Dopo tante passeggiate e tanta cultura lo stomaco si può accontentare in tanti posti dove si possono assaggiare ottimi piatti tipici, come i Ciceri e Tria.



Nonostante i pochi giorni che abbiamo potuto dedicare a questa città abbiamo avuto la possibilità di visitare anche Otranto.


Passeggiando nel borgo del castello ricco di negozi e attrazioni turistiche ben armonizzate con l'ambiente medioevale


si arriva al castello dove una mostra ci aspettava.


Fra i tanti disegni, e le sculture del genio catalano


abbiamo avuto l'occasione di ammirare opere di autori locali, tra cui la mia preferita:


Infine, oltre al bel mare, al castello e alla sua predisposizione al turismo, Otranto mi ha regalato anche delle ottime perle di saggezza popolare.


martedì 2 agosto 2011

Il telecomando magico

Quando ero bambino, abitavo con i miei genitori, i miei fratelli e il televisore. Lui era il sesto componente della casa per quanto mi riguardava. Per fortuna non mi è mai stato imposto come un sostituto di qualcosa, però è sempre stato un ottimo riempitivo per i momenti morti, soprattutto con i cartoni animati!



Quando avevo cinque anni avevamo un Philips con in dotazione un telecomando molto particolare, con un profilo trapezoidale e i tasti posizionati in maniera insolita. Fra di essi ve ne era presente uno con un simbolo assurdo il cui significato mi è ancora ignoto. Questo tasto, anche se premuto, non creava nessun effetto al televisore.

Dato che sono stato curioso e pignolo fin dai primi anni di vita, chiedevo a tutti il significato di quel tasto.
Uno dei miei fratelli, Cesare, stanco delle continue domande un giorno mi rispose: "Quello è un tasto magico, se premuto dopo la giusta combinazioni di tasti ti fa entrare dentro la scena presente in quel momento nel televisore".
Ovviamente non ci credetti; ero sì credulone, ma non fino a quel punto. Però l'idea di poter entrare dentro la scena di un film, di un cartone animato o di un quiz televisivo grazie a quel pulsante mi affascinò tanto da farmi fantasticare per tutto il resto della giornata e oltre...

La notte successiva infatti feci un sogno: la scena era quella di un tipico pomeriggio in cui mi ritrovavo sul divano di casa a guardare He-Man. Dopo qualche tentativo riuscii a trovare la giusta combinazione e, dopo aver premuto il tasto magico, mi ritrovai catapultato in mezzo a uno scontro fra il paladino He-Man e il suo storico antagonista Skeletor. Per i primi minuti ero affascinato e contento di ciò che era successo, però poi iniziai a impaurirmi vedendo che lo scontro si faceva sempre più efferato. Mi rintanai dietro una roccia e solo in quel momento mi accorsi che ero riuscito a capire come entrare nel televisore, ma non sapevo come uscirne.
Iniziai a premere a caso i tasti del telecomando, ma nulla funzionava. Nel frattempo alle mie spalle i due cartoni animati continuavano a darsele di santa ragione. Nulla sembrava potermi farmi tornare sul mio comodo divano quando ad un certo punto apparve Cesare. "Come hai fatto a entrare anche tu nel televisore?" gli chiesi. "Era rimasto aperto il varco che ti ha condotto fino a qua e ti sono venuto a riprendere! Vieni, corriamo verso l'orizzonte lì si trova l'uscita."
Dopo una lunga corsa e un salto nel vuoto ci ritrovammo...

Non si sa, perché nel momento del salto mi svegliai, un poco spaventato, un poco divertito con ben in testa ciò che sarebbe stato il primo di tanti sogni che avrei ricordato per sempre.

domenica 31 luglio 2011

Sapessi com'è strano sentirsi innamorati su mIRC

In questi decenni tante cose sono cambiate, una delle principali è il relazionarsi con le persone.
Mentre prima gli unici posti per conoscere nuovi amici o abbordare una ragazza erano la scuola, la piazza del quartiere, il pub più frequentato o la discoteca più alla moda, ora c'è Internet!



Grazie a tanti mezzi come: mIrc, skype e i moderni social network come facebook e google+, ormai la piazza del paese si è estesa velocemente al mondo! Questo ha creato coppie che sono durate 38 minuti, matrimoni, divorzi, amori intensi e amicizie impossibili.

Io e la mia consorte incarniamo bene questa nuova era. La nostra storia si è evoluta grazie alla chat di #quizzer; un bellissimo luogo dove incontrarsi, giocare e scherzare. Siamo poi passati alle videochiamate su skype, ai giochi da tavola su brettspielwelt dove ci siamo tenuti compagnia conoscendoci sempre meglio, fino ad approdare alla convivenza e al matrimonio.

Come noi, tante altre coppie hanno avuto percorsi simili; alcune sono sposate, alcune sono divorziate, altre si sono lasciate dopo pochi mesi.



Che questo sia giusto, sbagliato, meglio o peggio di prima, non oso dirlo. Penso banalmente che sia semplicemente diverso.
Sicuramente trovo stramba la versione ibrida, quando in un locale noto qualcuno cerca di conoscere persone tramite la chat del cellulare...

martedì 26 luglio 2011

Cinemah

In questi ultimi mesi, nonostante il poco tempo libero, ho avuto l'occasione di vedermi due film al cinema:

"Red" e "I Guardiani del Destino".

Io sono un grande seguace della teoria dei contrasti, anche perché l'ho inventata io, però è sempre efficace. Perché se un verde spicca di più se è circondato dal rosso e un bicchiere d'acqua sembra molto più dissetante se poco prima si è ingurgitato un quintale di sale, quando si guarda un film ce lo si gusta di più se ci si aspetta di vedere una cagata e viceversa si rimane un po' delusi se ci si aspetta il kolossal.




Quando sono andato a vedermi "I Guardiani del Destino" mi aspettavo qualcosa di molto corposo: un film che avrei ricordato nel tempo. Probabilmente, proprio per questo, mi sento di dire che questo film è una cagata pazzesca. Con Matt Damon protagonista poco credibile accompagnato male da una sfilza di attori che faticano a interpretare i loro ruoli assurdi, la storia scivola male verso un finale da tagliarsi le vene.
Gli effetti speciali sono l'unica cosa che supera la sufficienza (forse perché erano l'unica cosa che non mi aspettavo). 




Quando ho visto "Red", mi aspettavo una commedia con un po' d'azione ed una trama che banalizzava il fumetto da cui era tratto, invece mi sono ritrovato un bel film comico ricco d'azione e di colpi di scena ottimamente recitato da Bruce Willis, Morgan Freeman e un grande John Malkovich. Lo consiglio a tutti quelli che non lo avessero già visto; in ogni caso non aspettatevi granché, altrimenti rimarrete delusi!

sabato 23 luglio 2011

Elio e Le Storie Tese in Roma

Giovedì 21 Luglio 2011 ho avuto il piacere di rivedere i MITICI Elio e Le Storie Tese all'Ippodromo Capannelle.
Il concerto era uno dei tanti eventi di Rock in Roma, che ogni anno porta sul circuito equino della Tuscolana tantissimi artisti.
La serata è stata fantastica: dal parcheggiatore pakistano abusivo alle zoccole sulla Togliatti.
Ma andiamo con ordine.

Dopo esser fuggito velocemente dall'ufficio verso casa per recuperare la mia consorte e assumere le sembianze di una Fava, mi fiondo verso la Tuscolana. Era la prima volta che andavo ad un concerto al famoso Ippodromo, quindi un po' disorientato mi sono ritrovato nelle vicinanze in Via delle Capannelle; giunto all'incrocio con la Tuscolana, un parcheggiatore pakistano dall'occhio lungo (con tanto di fischietto e giacchetta fluorescente) intuisce la mia ricerca di un parcheggio. Cerca allora con gesti sensuali e insistenti di farmi infilare in un buco di due metri quadri fra la strada e una cunetta vicino al semaforo. Nonostante tutto ho preferito cercare un parcheggio migliore per la mia Panda. Scopro dopo pochi minuti (e metri) che davanti all'Ippodromo al modico prezzo di 3 € c'erano centinaia di posti dove parcheggiare!!

Ritiriamo i biglietti, precedentemente acquistati tramite TicketOne, ed entriamo. Come programmato eravamo in largo anticipo per poterci gustare con calma un ottimo panino zozzone. Al modico prezzo di 21 € (mortacci loro) consumiamo i nostri hot dog tipici di ogni preConcerto.

Dopo una passeggiata per l'ippodromo ci rechiamo di fronte al palco, dove verso le 21 fanno la sua comparsa il simpatico Nevruz e il suo gruppo Le Ossa. Si ritrova un pubblico enorme (non lì per lui) ma non sfigura troppo, cantando cinque pezzi: tre del suo gruppo, la cover Pigro e la canzone di X-Factor "Tra l'Amore e il Male".
Il pubblico, ingiustamente lo insulta e lo prende in giro, ma lui non si scompone e saluta dando spazio a.... i 40 minuti che come sempre servono ai tecnici per preparare il palco e gli strumenti per gli Elii.

I Mitici in perfetto orario entrano in scena alle 22:00 proponendo al pubblico una scaletta eccezionale, dai brani vecchissimi ai più recenti:

Behind the Lines (cover dei Genesis)
Pagàno (sempre fantastica, in particolare Faso con il suo basso)
Carro (la mia canzone preferita, non c'è altro da aggiungere)
Servi della gleba (con sorpresa finale: finalmente Faso non ha più la scopa in culo)
Ignudi fra i nudisti (giusta per il periodo)
Plafone (altro pezzo molto amato dal sottoscritto con una Paola Folli che ha poco da invidiare ad Antonella Ruggiero)
Caro 2000 (non l'avevo mai sentita dal vivo, un pezzo molto nostalgico) 
Burattino senza fichi (un'altra delle mie preferite, suonata eccezionalmente, roba da struccioli!)
Essere donna oggi (Ohhh  Issaaaa, Ohhhh Issssaaaa, i suoi bei sigaroni morbidoni non deludono mai)
Il vitello dai piedi di balsa (con l'inseparabile Mangoni/Vitello in forma fantastica)
Il vitello dai piedi di balsa reprise (con l'Orsetto Ricchione)
El pube (una scaletta fatta apposta per me, canzone che apre le danze e la gente inizia a ballare e continua col fantastico Medley)
Medley (Getaway, Tonza patonza, La visione, La chanson, Discomusic, Bunga bunga, Tenia, Born to be Abramo) (Tanto ballare, tanta energia, tanto Mangoni)
Parco Sempione (ormai presenza fissa nei loro concerti)


Dopo i saluti, la loro uscita dal palco e la classica richiesta di un bis da parte del pubblico gli elii ci salutano con:


Il rock and roll (mitico assolo di Christian Mayer alla batteria)
Tapparella (Forza Panino!)

Tante canzoni belle che hanno riempito due ore, con intermezzi comici degni del miglior Cabaret e continui richiami e prese in giro ai Modà, a "PaPa l'Americano" e ai 1068 voti ottenuti alle elezioni comunali di Milano da Mangoni.

Al rientro, sulla Togliatti le prostitute romane hanno abbellito il finale della serata con i loro clienti sempre pronti per farsi tamponare grazie alle loro frenate irruente, rischiando di farmi andare letteralmente a puttane il ricordo di questo bellissimo concerto.

domenica 17 luglio 2011

Santa Maria Novella & David


Narra la Novella che due giovani (mica tanto) si avventurarono, partendo da Roma, verso la nobile e ricca città di Firenze. I due malcapitati, dopo un fresco viaggio in locomotiva, arrivarono in una calda domenica di Luglio in questo luogo a loro sconosciuto; si avvicinarono verso un capanno poco distante dalla stazione dove sistemarono il loro fagotto e decisero di esplorare questa città ricca di stranieri e cultura.

Nella prima foto possiamo vedere Santa Maria Novella davanti ad una chiesetta del posto.




La santa e il suo valido compagno si sono addentrati poi per le vie della città alla ricerca dei luoghi che ispirarono Montale


Fino ad arrivare nella piazza che ospita la copia del David, il valoroso compagno di Maria Novella


La ricerca dei propri miti è sempre importante, anche in forma scultorea


Per finire poi fra la folla che invade il vecchio ponte che nei secoli scorsi ospitava macellai e conciatori di pelli...

Ma ora ospita ben altro...


La faticosa passeggiata meritava un pasto degno di tale nome, quale miglior posto se non Il Latini


Dove fra crostini, vino e gnocchi non poteva mancare anche un'ottima Fiorentina


Il ricco pasto e una buona dormita hanno permesso alla giovane coppia di avventurarsi Lunedì verso una lunga passeggiata partendo da Palazzo Pitti.


Dopo aver visitato alcune delle sue numerose stanze e battibeccato con alcune "simpatiche" fiorentine che avevano preso troppo sul serio il loro lavoro, la coppia si avventura verso la frescura (vana speranza) del Giardino Di Boboli

Un pranzo al volo e via verso il Duomo... ma prima del Duomo un po' di fila:


Fila che per fortuna scorre veloce permettendo di visitare in santa pace e rigoroso silenzio un fantastico patrimonio artistico mondiale.


Con la speranza di tornare presto in questa città sono stati fatti anche riti scaramantici


E prima di andare a dormire un buon cocktail all'Art Bar


Il Martedì, oltre a sudare e gustarsi ottimi gelati da Vivoli i giovani, ma non sprovveduti, hanno seguito l'ottimo consiglio di un saggio dottore e si sono recati a pranzo alla locanda Il Pennello. Un posto raffinato dove il cibo è ottimo e i camerieri gentili. Ovviamente un'ottima Fiorentina era d'obbligo.


La miglior fiorentina che abbia mai mangiato, come dimostra la prossima e ultima foto:


Un viaggio breve ma intenso, ricco di cultura, sudore e fiorentina. Un'esperienza indimenticabile per Maria Novella e il suo David.