sabato 29 dicembre 2012

Na tale euforia.

Che cos'è il Natale?
Domanda ambigua, dalle mille sfaccettature, che porterà quasi sempre ad una non risposta. 

Che cos'è per TE il Natale? 
Domanda meno ambigua e che permette di valutare soggettivamente cosa ognuno di noi pensa del Natale.

+Alfonso Tulli ci spiega il Natale da un punto di vista crudo e crudele, ma sicuramente molto onesto (se siete curiosi leggete qui). Una verità che fa male a chi ancora quasi crede a un San Nicola americanizzato che con la sua slitta vola a portarci doni. Una verità che spiega per bene da dove nasce questa festa. 
Qualcuno crede ancora che il Natale rappresenti la nascita di una divinità e per questo è giusto festeggiare.
Qualcuno non pensa niente e si adegua alla massa informe che si violenta alla disperata ricerca del regalo di Natale originale, per poi ritrovarsi il 24 Dicembre con le sempreverdi sciarpe da impacchettare. 

Cos'è il Natale?

A dire il vero per me, ormai da vari anni, il Natale è la festa dell'Incontro. Il ritrovarsi insieme ai propri familiari e amici a festeggiare un qualcosa, che si potrebbe anche chiamare Spaturno per quanto mi riguarda. Potrebbe anche non esserci l'obbligo del regalo. Ma ciò che succede in quei tre giorni di Dicembre (24, 25 e 26) ha a che fare con i più vecchi e sani istinti dell'essere umano: ritrovarsi con le persone più care, mangiare cibo a volontà, giocare, divertirsi e sentirsi, per qualche ora, una persona felice e spensierata libera da tutto. Si possono avere 100, 1000, 100.000 amici virtuali su internet, ma in quei giorni sono quelle 20 persone che conosci da una vita a dare un senso a tutto.







lunedì 10 dicembre 2012

Aperto tutta la Notte




Da pochi giorni ho finito di leggere un romanzo di David Trueba: Aperto tutta la notte.
Questo libro, dal sapore molto spagnolo, ci riporta in una Madrid degli anni '80, all'interno della nuova casa della famiglia Belitre. Una famiglia composta, oltre che dai genitori e dai nonni paterni, da ben sei figli maschi. Nonostante questa forte componente maschile, è la Donna a far da padrona in questa storia. L'amore che colpisce ogni componente della famiglia è il filo conduttore di un intreccio di vicende e colpi di scena in cui la famiglia Belitre, fra segreti e fantasie, si ritrova coinvolta. Una sconvolgente estate in cui, nonostante il retrogusto un po' amaro della storia, la famiglia sembra prima spezzarsi per poi stringersi attorno a sé.

Lo stile fresco e asciutto dell'autore coinvolge facilmente nella lettura e, nella sua semplicità, ci permette di vivere la storia come se fossimo dei vicini di casa curiosi di osservare questi bizzarri personaggi. Un libro che vi consiglio anche perché, nella sua brevità, potrete leggerlo velocemente in queste fredde notti invernali.

domenica 2 dicembre 2012

Connessioni Smarrite

Il nostro cervello è composto da miliardi di neuroni, tutti collegati fra loro in maniera complessa e ingegnosa in un'intricata ragnatela di sinapsi. Ciò produce tutto ciò che siamo, ricordiamo e possiamo immaginare. Una ricca e meravigliosa macchina capace di creare, inventare ed emozionarci ogni giorno. 

Ora provate a immaginare il mondo, coi suoi 7 miliardi di abitanti, come un grande cervello e immedesimatevi in uno dei suoi neuroni. Tutte le vostre connessioni con le persone che conoscete sono delle sinapsi umane e tutte le relazioni fra gli abitanti della terra creano un'intricatissima mappatura di conoscenze. Consideriamo le sole amicizie su Facebook, anche se sicuramente vi siete relazionati in forma più o meno prolungata con molte più persone di quelle presenti nella vostra lista di amici. Quanto siamo capaci di ricordare, condividere e imparare dalle sole condivisioni che ogni giorno abbiamo su Facebook? Ma soprattutto, quanto è importante ricordare, condividere e imparare ogni giorno con qualcuno di completamente diverso da noi?
Nonostante la società si sia evoluta negli ultimi decenni, esistono ancora suddivisioni e separazioni enormi e futili. Ricchi e poveri, bianchi e neri, alla moda e sciatti. Eppure, nonostante a qualcuno faccia ancora storcere il naso, siamo tutti quasi uguali. Siamo tutti neuroni di un pianeta che soffre e fatica a evolversi a causa di questi coaguli sociali che non riusciamo ancora a sciogliere. Ci hanno reso cocomeri quadrati, comodi per essere inscatolati meglio, evitando di lasciar spazio alla nostra fantasia, al ragionamento e alla nostra naturale forma e dimensione.



Troppo spesso ci si rinchiude come pecore in un recinto fatto di pregiudizi, affinità e classi sociali, imposte da un sistema a cui fa comodo suddividerci in queste categorie.
Frasi del tipo: "abbiamo solo fatto il militare insieme", "siamo solo colleghi di lavoro", "abbiamo solo seguito gli stessi corsi all'università", "era solo un vecchio compagno di classe" fanno capire come spesso noi stessi abbiamo voluto tagliare quei ponti con centinaia di altri neuroni, che avrebbero potuto darci oggi molto più di quello che abbiamo riguardo a conoscenza, esperienza ed evoluzione.
Per fortuna internet e social network come Facebook ci permettono ora di liberarci da queste catene e ricreare delle sinapsi con persone con cui era venuto meno il contatto. Ogni persona che conosciamo può darci molto più del motivo per cui la conosciamo.