domenica 2 febbraio 2014

Arrestate il Morto

Raramente vado a teatro, il cinema e la musica mi attraggono maggiormente. Devo ammettere però che quando mi capita di andarci rimango sempre soddisfatto. Probabilmente, entrando facilmente in empatia con le persone, tendo ad apprezzare gli attori in carne ed ossa che inscenano un dramma o una commedia.
Se però ieri fra i bravi attori che hanno inscenato lo spettacolo non ci fosse stato un mio collega a debuttare in questa insolita (ma non inappropriata) veste, non mi sarei gustato "Arrestate il Morto".

L'opera scritta e interpretata da Josè Fiori sbarca per la prima volta a Roma. In un misto di Napoletano e Italiano richiama i tipici equivoci della commedia all'italiana, andando però a utilizzare ritmi più vicini al cinema e alla televisione. Le risate e le sorprese non mancano e quasi tutti gli attori della compagnia hanno offerto un'ottima prestazione, senza sfigurare rispetto ad altri nomi più blasonati.

Anche il mio collega, personaggio nella vita e attore nel suo modo di raccontare aneddoti, è riuscito a non deludere le attese e a lui vanno i miei complimenti: se recitare in un teatro davanti ad oltre quattrocento persone è difficile per un attore, figuriamoci per un informatico!


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